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Sono arrivati poco prima delle ore 21 di mercoledì alla camera ardente allestita in Campidoglio. E tutti hanno dedicato una preghiera per colei che era per loro prima di tutto un’amica, e poi una collega del piccolo schermo. Renzo Arbore, Pippo Baudo e Pupo erano tutti visibilmente provati e commossi per la scomparsa di Raffaella Carrà. Un’artista che ha fatto innamorare tutto il mondo con la sua esuberanza, i suoi balli e i suoi canti.
Raffaella Carrà secondo Baudo, Arbore e Pupo
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“Siamo molto addolorati per la perdita di una persona che ci ha fatto compagnia regalandoci tanto. Ho avuto il privilegio di essere amico di Raffaella Carrà, quindi il dolore è maggiore. La vita è così, nessuno pensava che fosse malata. Ha avuto grande coraggio“, è stato il ricordo di Pippo Baudo. “Fare tv con lei era bello. Tutto il mondo ce la invidiava“, ha concluso.
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“Di lei ho un ricordo bellissimo – ha raccontato invece Renzo Arbore –. Ieri sera ho visto su YouTube un video del debutto di Raffaella come ballerina in un mio programma. Lei che balla e cade, si rialza ed ottiene un grandissimo applauso. Era già la Raffaella umana che parlava della sua modestia. Dovevamo già capire che sarebbe diventata una diva internazionale“.
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“Era un’artista internazionale che ho potuto toccare con mano in giro per il mondo. Lei era la più rappresentativa. Ricordo tutto quello che abbiamo fatto assieme. Era una donna semplice, che sapeva fare un mestiere. Non come oggi, che si diventa famosi perché si è qualcosa. È immortale. Chi è la nuova Carrà? Non c’è una nuova Raffaella“, sono state le parole di un commosso Pupo.
Enzo Paolo Turchi: “Un’altra Raffaella Carrà? Impossibile”
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“Ha lasciato un grande vuoto. Ma, vicino a quello che ha riempito nel corso della sua vita, questo diventa poco“. Così il compagno di numerosi balli, Enzo Paolo Turchi, uscendo dalla camera ardente allestita in Campidoglio in ricordo di Raffaella Carrà.
“Lei è entrata in tutte le case riempiendole di gioia, e continuerà a farlo. Un ricordo che mi viene in mente è quando ballavamo insieme e qualche presa non mi riusciva. Lei si arrabbiava. Alla fine, però, eravamo la coppia più felice dal punto di vista artistico, perché riuscivamo a fare le cose che ci montava un coreografo tosto come Gino Landi. Non credo che ci sarà un’altra Raffaella in futuro. Sicuramente ci sarà qualcun’altra brava, ma come lei è impossibile“, ha concluso.
Vladimir Luxuria: “Lei simbolo di libertà. Ddl Zan? Non oggi”
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Importante anche il ricordo di Vladimir Luxuria, presentatasi alla camera ardente per salutare l’amica Raffaella Carrà. “Era il simbolo della libertà – ha spiegato – perché lei, in una società ancora sessuofoba, osava dire come è bello far l’amore da Trieste in giù. Era colei che cantava la canzone Luca. Ecco, la sua rivoluzione con il sorriso. È stata una donna vicina a noi, perché con le parole si è detta vicina“.
“Ha sempre lottato contro le discriminazioni. Io ricordo che al Mucca Assassina, quando l’atmosfera era moscia bastava mettere la Carrà e si rivitalizzava l’ambiente“, ha aggiunto Vladimir Luxuria. Che però non ha voluto soffermarsi sulle polemiche a proposito dell’omotransfobia in un giorno dedicato a Raffaella Carrà: “Non mi sembra giusto tirare per la giacchetta Raffaella per discutere del ddl Zan. Nonostante sia stata sempre una protagonista dei nostri pride“.
Pamela Prati: “Dolore immenso, era la mia fonte di ispirazione”
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In visita alla camera ardente in Campidoglio anche la showgirl Pamela Prati, che ha spiegato come Raffaella Carrà fosse stata per lei fonte primaria di ispirazione: “Amava la gente – ha dichiarato, commossa -. Non mi posso dare pace per questa perdita incredibile. Era una donna unica, un’artista incredibile. La regina indiscussa della televisione italiana e anche di parte del mondo”.
“Non sapevo della sua malattia – ha aggiunto l’ex prima donna del Bagaglino –, anzi speravo stesse preparando qualcosa. Non riesco a parlare perché il dolore è immenso. Ho scelto di fare questo lavoro perché guardavo lei quando ero piccola. E’ stata la mia fonte di ispirazione e lo sarà sempre“.