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La dura battaglia contro il Covid-19 non è finita, ed è anzi arrivata alla cosiddetta Quarta ondata. La pandemia, infatti, sta infatti vivendo una recrudescenza che inizia a preoccupare le autorità sanitarie, anche se gli esperti invitano alla calma. Tra questi, il virologo Giovanni Di Perri, intervenuto ad Alba (Cuneo) in occasione della Healthy Ageing Week, organizzata dalla Fondazione Ferrero.
Quarta ondata, Di Perri: “Andiamo verso un inverno ortodosso”
“I numeri salgono e saliranno, bisogna capire quanto tiene questa protezione, un minimo di pressione in più sugli ospedali ci sarà – ha affermato Di Perri ai microfoni dei cronisti -. Riuscire ad avere un sesto degli effetti rispetto all’anno scorso sarebbe comunque un bersaglio ottimamente raggiunto”.
“Stiamo andando verso un inverno ortodosso – ha poi aggiunto il medico dell’Amedeo di Savoia di Torino –, ci saranno degli aumenti dei contagi però stiamo dando la terza dose, un aspetto importante. Credo che tra poco vaccineremo anche i bambini tra i 5 e i 12 anni. Non c’è un’opzione B. Il nostro Paese, però, è posizionato molto bene”.
“Tutto sommato l’esperienza di Israele racconta che aumentano le infezioni anche nelle fasce meno a rischio, ma anche che tutto ciò non corrisponde all’ospedalizzazione quanto alla circolazione. In questa fase abbiamo tutti i meccanismi in piedi con gli hub vaccinali attivi, se decidiamo adesso di fare la terza dose ci costa un tot. Non ci sono tante altre opzioni” ha poi concluso il dottor Di Perri.
Speranza: “Convincere i non vaccinati”
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Sulla necessità di potenziare la campagna vaccinale legata ai richiami è intervenuto, in questo caso all’assemblea dell’Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani, il ministro della Salute, Roberto Speranza. “I numeri dell’Europa devono portarci a mantenere alta l’attenzione – ha sottolineato nel corso di un’intervento in videoconferenza davanti ai sindaci italiani -. L’Organizzazione mondiale della Sanità indica con evidenza come in Europa di sia una fase di recrudescenza della circolazione del virus”.
“Dobbiamo partire dall’investimento prioritario di questi mesi – ha aggiunto Speranza –, quello sulla campagna di vaccinazione. Bisogna insistere, convincere le persone che ancora non hanno fatto la prima dose e potenziare la fase dei richiami.”.
“In questo tempo di pandemia siamo chiamati ad affrontare una doppia sfida – ha poi concluso il ministro -: da una parte contrastare il Covid con i vaccini, dall’altra mettere in pratica le riforme con le risorse che abbiamo a disposizione”.