Tra pranzi di Natale e feste di Capodanno, il contagio si diffonde sempre più rapidamente a causa della variante Omicron. Migliaia di tamponi positivi e quarantena per i contatti stretti: il paese rischia di fermarsi ancora una volta. Il Comitato Tecnico Scientifico si esprimerà nei prossimi giorni sulla richiesta di ridurre la quarantena per i contatti stretti che abbiano già ricevuto la terza dose del vaccino. La quarantena potrebbe, dunque, subire una riduzione da sette a tre o cinque giorni soltanto per chi ha già ricevuto la terza dose del vaccino. Ma cosa ne pensano gli esperti?
“La riflessione sul numero di persone in quarantena l’abbiamo fatta questa mattina col ministro Speranza. Gli scienziati stanno studiando con l’Istituto Superiore di Sanità“, ha spiegato Figliuolo a proposito dell’elevato numero di persone in quarantena. “Adesso le quarantene sono diverse per i vaccinati e i non vaccinati, si sta studiando cosa mettere in campo“.
“Omicron è una variante molta contagiosa“, ha ricordato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. “Ogni positivo può aver avuto, di media, dai 5 ai 10 contatti. Se dovessimo avere un milione di positivi vuol dire che potrebbero esserci dai 5 ai 10 milioni di contatti da mandare in quarantena e questo non è possibile. Chi ha fatto il vaccino con la terza dose è più difficile si contagi e quindi bisognerebbe rivedere le regole per questa categoria. La persona vaccinata anche con terza dose deve vedere la sua quarantena ridotta“.
“E’ necessaria una revisione delle regole della quarantena ma non è questo il momento. Credo che sia auspicabile ma probabilmente tra 10 o 15 giorni da oggi“, secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Sky Tg24. “E’ verosimile che Omicron sia oltre il 50-60% del virus che circola nel Paese“, ha aggiunto. “Dal 10 gennaio si torna in presenza a scuola. E’ verosimile che nei prossimi giorni si arrivi in generale a 100 mila contagi al giorno ma se non tutti vanno in ospedale, per la scuola non vedo un grande problema“. Ma, ha spiegato Sileri, “bisognerà vedere quanto questa variante del virus sia più o meno aggressiva. La riduzione della quarantena si deve basare su dati scientifici precisi, aspettiamo il Cts“.
Anche per il presidente del Veneto, Luca Zaia, “è ragionevole cominciare a fare una riflessione sulla quarantena per il vaccinato“. Massima sicurezza “senza bloccare il Paese“, ha scritto su Twitter il presidente del Friuli Venezia-Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. “Condivido la revisione delle regole della quarantena che andrebbe ridotta o tolta soprattutto per quelli che hanno la terza dose. Dobbiamo garantire la sicurezza sanitaria ma al contempo non dobbiamo bloccare il Paese“, ha poi aggiunto a ‘Pomeriggio Cinque news’.
“Basta quarantena per i contatti dei positivi, bisogna cambiare le regole al più presto prima che si blocchi un intero Paese. La penso esattamente come il direttore della clinica di Malattie Infettive del San Martino di Genova Matteo Bassetti“. Lo dice il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. “Non si può continuare ad affrontare il virus con la stessa metodologia dello scorso anno. Il rischio è trovarci tra poco con milioni di persone isolate: chi farà il pane, chi guiderà gli autobus, chi svolgerà le lezioni a scuola, chi garantirà la sicurezza, chi batterà lo scontrino al supermercato, chi lavorerà in ospedale?“, aggiunge.
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