Protesta contro le restrizioni: dal ristoratore in bici a Federalberghi

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Sono svariate le manifestazioni di dissenso in corso in tutta Italia contro le nuove chiusure decise dal Governo. Due in particolare i settori in fibrillazione: quelli del turismo e della ristorazione. E proprio un ristoratore ha dato vita a una protesta del tutto particolare.

I 600 km in bici dell’albergatore di Albenga

Da Albenga a Roma in bicicletta, infatti, per protestare contro la sanzione che lo ha costretto a chiudere il suo locale per 5 giorni. A lanciare la singolare forma di protesta è stato Marco ‘Secco’ Sanguineti, uno dei titolari de La Taberna del Foro di Albenga. “Sono 618,10 km. E in viaggio ho visto un’Italia fantastica. E infatti sui social ho chiesto e mi sono chiesto perché dovremmo andare all’estero“, il suo commento.

Ma perché ha fatto tutto ciò? “Tutto ciò per riaprire tutti i ristoranti, ma non solo. Per riaprire tutte le attività che stanno facendo una fatica enorme da un anno. Dopo sacrifici incredibili adesso non ce la facciamo più“, spiega il ristoratore. Quindi la lettera, affidata a un avvocato e da consegnare in Parlamento: “Lui è stato multato per aver fatto il suo lavoro. Le stesse regole, poco comprensibili, gli hanno impedito di lavorare rispettandole“.

Torino: la protesta degli albergatori

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Nel frattempo a Torino esplode la protesta degli albergatori. In città da oggi è tornata la tassa di soggiorno per gli alberghi. “Non è un pesce d’Aprile: parte di nuovo la tassa di soggiorno, nonostante avessimo chiesto ancora una sospensione, sapendo che il lavoro non c’è più. C’è il blocco tra Regioni, non è una ripartenza. La tassa di soggiorno si va aggiungere a un costo della camera, ma l’amministrazione preferisce di farla ripartire. Ne prendiamo atto, ma si chiede un’attenzione per le tasse comunali e agevolazioni anche per il 2021“, afferma Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino.

È difficile da accettare, da capire le logiche dietro queste decisioni. Non è l’impossibilità di andare all’estero, non è quella la richiesta. Ma capire perché tra una Regione e l’altra si è bloccati. Dobbiamo avere un occhio per l’economia del Paese e bisognerebbe mettere in atto le stesse azioni delle altre nazioni. Quindi dei corridoi turistici, permettendo dall’estero di venire in Italia“, è la protesta del numero uno di Federalberghi a Torino.

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