In Italia avanza la quarta ondata della pandemia di Covid-19 e aumentano anche gli accessi nei pronto soccorso. Di conseguenza, sale la pressione sugli ospedali, alcuni dei quali fanno fatica a ricoverare i pazienti entro le 24-36 ore. A lanciare l’allarme, come riporta l’Ansa, è la Società Italiana della Medicina di Emergenza Urgenza.
Pronto soccorso di nuovo sotto pressione
I principali disagi – rileva Simeu – sono però legati alle difficoltà di alcuni pronto soccorso nel ricoverare i pazienti non Covid. Al momento, comunque, la situazione “non è ancora drammatica”, evidenziano gli esperti. Ma il rischio che possa diventarla è concreto. Perché riconvertendo i reparti normali in reparti Covid si finisce inevitabilmente per ridurre il numero di posti letto disponibili per altre patologie.
Questa situazione mette sotto pressione i medici, i quali “sono stanchi, affaticati e vivono una quotidianità deprimente che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile”. In poche parole, secondo Simeu, la pandemia “pone di fronte alle debolezze del sistema”. E denuncia: “Si sta partendo per combattere l’ennesima battaglia senza un adeguato esercito e senza le giuste armi”.
L’appello di Simeu: “Bisogna agire subito”
Poco o nulla, dunque, è cambiato dalla manifestazione di Roma dello scorso 17 novembre. In quel caso i sanitari erano scesa in piazza proprio in difesa dei pronto soccorso, del servizio di emergenza urgenza e del 118. Per Simeu, insomma, il sistema “sta crollando: cosa deve ancora succedere perché se ne renda conto chi potrebbe intervenire con provvedimenti urgenti e straordinari?”.
Da qui l’appello finale della Società Italiana della Medicina di Emergenza Urgenza: “Bisogna fare qualcosa subito. Anche i cittadini devono aiutare medici ed infermieri a reggere l’urto, a resistere o la quarta ondata rischia di essere lo scossone definitivo”.