Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha detto che i responsabili sono da individuare: “Chi ha sulla coscienza i disagi creati oggi a migliaia di persone ne dovrà rispondere”
Più di cento treni sono stati cancellati e ci sono stati ritardi fino a quattro ore per un guasto alla linea di alimentazione elettrica nel nodo ferroviario di Roma. Il problema è iniziato intorno alle 6.30 del 2 ottobre quando i tabelloni della stazione di Roma Termini sono apparsi spenti e senza più indicazioni, causando caos e rallentamenti fino a sera. Il ministero dei Trasporti ha annunciato che “è stata sospesa qualsiasi attività tra Rfi e la ditta intervenuta sulla tratta ferroviaria Parco Prenestino Roma Termini, dove si è verificato un danno alla linea con conseguenze sulla circolazione dei treni“. Cosa è successo?
“Guasto sul nodo di Roma, blocco totale, circolazione sospesa, tutti i treni fermi. Assistenza digitale inesistente, si preannuncia un’altra giornata d’inferno. I ritardi non sono quantificabili, così come i danni che anche oggi subiranno tutti i passeggeri, l’unica cosa certa è che abbiamo il peggior ministro dei Trasporti d’Europa. È emergenza nazionale” fa sapere Andrea Casu, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera.
Migliaia di turisti e pendolari sono rimasti bloccati in stazione. I tecnici hanno spiegato che la circolazione si è bloccata intorno alle 6.30 per una “disconnessione degli impianti” dei sistemi informativi, sia a Termini che a Tiburtina. Dopo essersi messi al lavoro per risolvere il problema, la circolazione ha ripreso dopo circa tre ore, ma i rallentamenti sono stati tantissimi, come anche le corse cancellate. L’amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio, ha escluso subito l’ipotesi di un attacco hacker e ha parlato di un guasto “raro” che ha colpito la cabina elettrica di alimentazione dell’impianto nel nodo di Roma. L’Ad di Fs Stefano Donnarumma ha detto: “Si è tranciato un cavo, sono entrate in funzione le batterie che hanno mantenuto tutto accesso fino alle 6 del mattino e quindi nessuno di è accorto di questo“. Rfi fa sapere che l’azienda ha intenzione di “prendere provvedimenti, anche di tipo contrattuale nei confronti di coloro che hanno commesso errori o non sono stati all’altezza della situazione“.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha detto che i responsabili sono da individuare: “Chi ha sulla coscienza i disagi creati oggi a migliaia di persone ne dovrà rispondere”. “Poi il tempo di reazione di fronte a questo errore non è stato all’altezza della seconda potenza industriale d’Europa. Dopodiché si può sempre migliorare“, ha aggiunto. Salvini ha chiesto “nomi, cognomi, indirizzi e codici fiscali di quelli che non hanno fatto il loro lavoro“. “Non è possibile investire miliardi di euro per comprare nuove carrozze, nuovi treni pendolari, intercity, tav e tutto il resto e poi se uno alle tre di notte a Roma pianta un chiodo nel posto sbagliato tu rovini la giornata di lavoro a migliaia di persone“, ha proseguito.
“Ho chiesto come è possibile che mentre stiamo facendo opere avveniristiche Roma Termini si fermi perché un’azienda stanotte alle 3 ha danneggiato un cavo a terra piantando un chiodo nel posto sbagliato. Siamo la seconda potenza industriale d’Europa, stiamo progettando il Ponte sullo Stretto a campata unica più lunga al mondo, abbiamo miracoli di ingegneria idraulica come il Mose che salva Venezia e la diga a Genova, non è possibile che se uno pianta un chiodo nel posto sbagliato non ci sia la possibilità di proteggere e intervenire. Perché, poi, ci sono altri 2-3 sistemi di emergenza che dovevano intervenire e non sono intervenuti e chi doveva intervenire se n’è accorto tardi. Siccome chi sbaglia paga, ho chiesto di capire se ci sono responsabilità e in capo a chi sono“, ha affermato il vicepremier.
Secondo l’Ad di Fs Stefano Donnarumma il distacco si è verificato ben prima delle 6. “Si è tranciato un cavo, sono entrate in funzione le batterie che hanno mantenuto tutto accesso fino alle 6 del mattino e quindi nessuno di è accorto di questo“, ha spiegato.
Bonelli, portavoce di Europa Verde e parlamentare Avs, ha dichiarato: “Salvini, il peggior ministro dei trasporti della storia della Repubblica, dà la colpa del blocco ferroviario di oggi a un chiodo! Ma quanti chiodi bloccano il trasporto nel nostro paese considerato che ogni settimana ci sono guasti, ritardi e cancellazioni di treni?“, “Il nostro trasporto è stato abbandonato mentre questo governo con Salvini ha destinato 14 miliardi di euro per fare il ponte sullo stretto di Messina riducendo drasticamente il fondo nazionale sul trasporto pubblico. Salvini, impegnato a fare tutto specialmente sui social tranne che a fare il ministro, dovrebbe dimettersi e con lui i vertici di Rfi”, conclude. “Praticamente il ministro dei Trasporti ci ha detto concretamente che per paralizzare l’Italia basta un chiodo. Una cosa tanto bislacca quanto inquietante. Lo ha fatto dirottando ogni responsabilità su una ditta esterna a Rfi: viene da sorridere, visto che il sistema degli appalti e dei subappalti lo ha appena riformato lui, ovviamente in peggio. Salvini dovrebbe dimettersi all’istante“, ha detto Antonino Iaria, capogruppo M5S in commissione Trasporti alla Camera.
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