Nessuna scampagnata, riunioni di famiglia limitatissime, spostamenti ridotti all’osso. Per il secondo anno consecutivo le tradizioni della Pasquetta, o del Lunedì dell’Angelo come indicato dal calendario delle festività religiose, devono essere messe da parte. L’obiettivo è quello di evitare un’ulteriore risalita di una curva di contagi da Covid-19 ancora drammaticamente alta.
Quello di oggi sarà l’ultimo dei tre giorni di zona rossa nazionale, che prevede alcune eccezioni alla canonica fascia più alta di rischio prevista dal decreto Covid. Da martedì, infatti, ogni Regione tornerà a vedersi assegnata un colore, sulla base dei dati territoriali relativi alla pandemia.
Pasquetta in zona rossa, le regole da rispettare: aumentano i controlli
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Come per il Sabato santo e la domenica di Pasqua, anche a Pasquetta sarà quasi impossibile uscire di casa, se non per necessità lavorative (quelle consentite dal decreto) o particolari emergenze. Si potrà comunque svolgere attività motoria, da soli, in prossimità della propria abitazione. Oppure si potrà andare a trovare parenti o amici, una volta durante la giornata e senza superare i confini regionali, al massimo in due persone (nel conteggio non sono compresi i minori di 14 anni e le persone con disabilità conviventi).
Le forze dell’ordine sono impegnate su tutto il territorio italiano per prevenire abusi. Le prefetture, in questo senso, hanno invitato carabinieri, polizia e reparti locali a intensificare i controlli nelle arterie stradali, nei parchi e nelle spiagge.
Da martedì si torna ai colori su base regionale: ecco come
Chiuso il periodo di festività religiosa, da martedì 6 aprile la zona rossa nazionale lascerà nuovamente spazio alla divisione per colori delle Regioni e delle Province autonome italiane. Sono nove, secondo le attuali indicazioni del Ministero della Salute, i territori in zona rossa: si tratta di Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta.
Il resto d’Italia, invece, passa in zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Sardegna, Umbria, Veneto e le Province di Trento e Bolzano avranno a disposizione regole meno stringenti rispetto alla zona rossa, pur restando piuttosto dure. Da notare, inoltre, che all’interno delle zone arancioni gli Enti locali possono disporre ‘micro zone rosse’ in Comuni o Province con un’alta incidenza di casi.
La speranza resta il vaccino: superate le 11 milioni di somministrazioni
Quello che tutti gli italiani sperano è che questa sia l’ultima Pasquetta senza potersi muovere da casa, e l’ottimismo è necessariamente legato alla campagna vaccinale. Secondo i dati pubblicati dal Governo nel Report Vaccini Anti Covid-19, in Italia sono 11.081.612 le somministrazioni di vaccino effettuate.
Il dato aggiornato alla mattina del 5 aprile, parla di 6.576.611 donne e 4.505.001 uomini che hanno ricevuto almeno una dose. Sono invece, complessivamente, 3.443.161 le persone che hanno ricevuto due dosi di vaccino anti-Covid.