Nella mattina di mercoledì 5 aprile, Papa Francesco – recentemente dimesso dall’Ospedale Gemelli di Roma – si è recato a Piazza San Pietro per l’udienza generale. Dopo un giro in papamobile, il Pontefice si è spostato sul sagrato: “Senza speranza non si può vivere”, ha dichiarato, sottolineando che c’è tanta “gente triste. Quando potevo andare per le strade, adesso non posso perché non mi lasciano, quando andavo nell’altra diocesi, quante persone tristi. Gente che camminava, sola, col telefonino“, ma “senza pace e senza speranza. Ci vuole speranza per essere guariti della tristezza di cui siamo malati, dall’amarezza con cui inquiniamo la chiesa e il mondo“, ha sottolineato Papa Francesco. Da giovedì 6 aprile, il Pontefice presiederà il triduo pasquale con due appuntamenti nella medesima giornata, due venerdì 7, sabato 8 la veglia pasquale e domenica 10 la messa e l’Urbi et Orbi.
“Guardate il guardaroba dell’anima: quante cose inutili, quante cose stupide”, ha detto il Pontefice. Il Papa ha inoltre raccontato che a Casa Santa Marta, l’albergo all’interno del Vaticano in cui abita, “quindici giorni fa si è sparsa la voce, per questa Settimana Santa, di guardare al guardaroba e mandare via le cose che abbiamo e non usiamo. Voi non immaginate le cose inutili. Questo è andato alla gente povera che ha bisogno. Guardate il vostro guardaroba e fate pulizia, guardate il guardaroba dell’anima“, ha chiesto il Papa, che ha invitato a guardare al crocifisso per ritrovare la speranza. “Gesù è solo: tradito, consegnato e rinnegato dai suoi, dai suoi amici, dai suoi discepoli, condannato dal potere religioso e civile, scomunicato, prova persino l’abbandono di Dio“.
“Così converte il male in bene, così trasforma il dolore in amore. Allora il punto non è essere feriti poco o tanto dalla vita, ma cosa fare di queste ferite. Posso lasciarle infettare nel rancore e nella tristezza oppure posso unirle a quelle di Gesù, perché anche le mie piaghe diventino luminose”, ha continuato il Pontefice. “Pensate a quanti giovani che non tollerano le proprie ferite e cercano nel suicidio una via di salvezza, oggi, nelle nostre città, tanti giovani che non vedono uscita, non hanno speranza e preferiscono andare oltre, con la droga. Tu, quale è la tua droga per coprire le ferite?“. Papa Francesco ha allora chiesto a Dio “il dono della speranza, di cui il mondo ha tanto bisogno. In questi giorni santi avviciniamoci al Crocifisso. Mettiamoci davanti a Lui, spogliato, per fare verità su noi stessi, togliendo qualcosa di superfluo. Lasciamo che Gesù rigeneri in noi la speranza“, ha concluso il Papa.
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