Si avvicina il picco della variante Omicron del Covid in Italia. A indicarlo sono le analisi condotte dal matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M.Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Il picco del valor medio della percentuale dei positivi ai test molecolari sarebbe stato raggiunto il 6 gennaio. Il picco del numero medio dei positivi totali a livello nazionale, invece, è previsto per i prossimi giorni. Alcune regioni lo avrebbero già superato: si tratta dell’Umbria (5 gennaio), della Toscana (6 gennaio), della Lombardia (10 gennaio), dell’Abruzzo e della Basilicata (11 gennaio). Altre quattro regioni (Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Sicilia) lo avrebbero raggiunto negli ultimi giorni. Altri dati indicano che l’Italia avrebbe raggiunto il picco dei contagi di Omicron il 17 gennaio, con un valore medio dell’incidenza di circa 2.200 casi a settimana per 100.000 abitanti. Solo i dati dei prossimi giorni potranno confermare o smentire questa ipotesi.
Superato il picco in Francia
Anche altri Paesi europei sono vicini al picco o l’hanno già superato. Secondo Sebastiani, la Francia lo avrebbe raggiunto negli scorsi giorni, con un valore medio dell’incidenza dei positivi pari a circa 3.200 casi a settimana per 100.000 abitanti. L’Austria, invece, sarebbe ancora in una fase di crescita esponenziale (circa 1.200 casi a settimana ogni 100.000 abitanti), così come la Slovenia (2.300).
Omicron, Oms: “Nessun Paese è ancora fuori pericolo”
Nonostante alcuni Paesi abbiano raggiunto il picco della variante Omicron, l’Oms ha chiarito che è ancora presto per cantare vittoria. “Nessun Paese è ancora fuori pericolo”, ha sottolineato Tedros Adhanom Ghebreyesus, per poi ribadire che la pandemia non è “in alcun modo vicina alla fine”. Ha aggiunto che non si può escludere l’arrivo di nuove varianti. “Omicron continua a imperversare nel mondo: la settimana scorsa si sono registrati 18 milioni di casi. Anche se per il momento il numero dei decessi rimane stabile, siamo preoccupati per l’impatto che la variante sta avendo sul personale medico già esausto e sui sistemi sanitari stracarichi”.