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Per ricordare Mario Cerciello Rega, parenti, amici, colleghi e vari concittadini hanno preso parte a una fiaccolata in Via Pietro Cossa a Roma. Qui, nella notte del 26 luglio 2019, il vicebrigadiere dei Carabinieri è stato ucciso con undici coltellate dopo essere stato aggredito da Lee Finnegan Elder e Gabriel Natale-Hjorth, due studenti statunitensi in vacanza nella Capitale. A distanza di un anno, sulla sua morte restano ancora molti punti da chiarire.
Durante la fiaccolata, Antonio Serpi, segretario generale Sim Carabinieri, ha ricordato Mario Cerciello Rega. “Oggi siamo qua per ricordare Mario. Una fiaccolata. La fiaccola ricorda la fiamma. Siamo sicuri che Mario da lassù vedrà le fiaccole, la fiamma dei carabinieri che arde nel cuore. Sono sicuro che dobbiamo continuare imperterriti a ricordare Mario, a ricordare quello che è successo, metabolizzando come e perché muore un carabiniere: in una giornata, durante l’espletamento dell’attività lavorativa, ti prendi 11 coltellate. Dobbiamo fare tutti una riflessione, compresa la politica“. Alla fiaccolata ha partecipato anche Rosa Maria Elisio, la moglie di Cerciello Rega, accompagnata dalla famiglia del carabiniere. Pochi giorni fa, la vedova ha dichiarato in un’intervista ad Adnkronos di confidare “nel lavoro della Magistratura, degli inquirenti e dei nostri avvocati che con tanta professionalità curano l’andamento di questo difficile e delicato processo”.
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