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Il gip ha convalido il fermo di Giandavide De Pau riservandosi l’emissione di una misura cautelare da applicare. L’uomo, accusato di triplice omicidio per la morte di due cittadine di nazionalità cinese e una 65enne colombiana, è attualmente detenuto nel carcere Regina Coeli. Nell’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. De Pau, a cui la Procura contesta l’omicidio plurimo aggravato per il triplice omicidio avvenuto il 17 novembre scorso nel quartiere Prati di Roma, è in regime di “grandissima sorveglianza”, sotto il controllo della polizia penitenziaria 24 ore su 24.
“Dopo le sette ore in questura non gli andava di aggiungere altro, non doveva aggiungere altro. Era molto confuso e non aveva nessuna cosa da dire anche perché le indagini sono in corso e lui non ne è a conoscenza. Non ricorda i fatti, oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere“, ha dichiarato l’avvocato De Federicis, difensore di Giandavide De Pau, al termine dell’interrogatorio di garanzia. “Il giudice ha convalidato l’arresto ma non ha ancora fatto un provvedimento sulla misura che si è riservato di fare più tardi“, ha aggiunto.
Il penalista ha, inoltre, riferito che “De Pau era confuso e sotto psicofarmaci per la terapia che gli hanno dato“. “Non è in grado di fare dichiarazioni. È un sorvegliato a vista e prima poi dovremmo porci il problema di trovare un istituto adeguato per le sue condizioni psichiche. Gli sono stati contestati solo gli omicidi“, ha proseguito De Federicis. “L’arma non è stata trovata. De Pau soffre di un disturbo di personalità borderline, questo è quello che risulta dai presidi sanitari che lo avevano in cura“, ha aggiunto.
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Prima di entrare nel carcere di Regina Coeli per l’interrogatorio di garanzia, il penalista ha riferito di aver incontrato ieri De Pau.
“Non ricorda nulla, non ha contezza e memoria di quello che è successo. Il passaporto era scaduto da tempo. Mi sembra strano potesse organizzare una fuga, la polizia farà i suoi accertamenti. L’unica cosa che ricorda è di essere stato nell’appartamento di via Riboty, non ricorda via Durazzo, non ricorda altro“, ha riferito l’avvocato, commentando quanto emerso dalle indagini sul triplice omicidio di Roma. In base a quanto accertato, il 51enne, l’indomani del triplice omicidio, avrebbe tentato di lasciare l’Italia e per questo avrebbe cercato di ottenere un passaporto falso in cambio di denaro. Per chiedere aiuto nell’ottenere il documento, De Pau avrebbe contattato la donna cubana con cui aveva trascorso la notte prima degli omicidi.
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