Tramite il nuovo decreto Covid, il governo ha stabilito che i cittadini over 50 che non rispetteranno l’obbligo vaccinale saranno punti con una multa una tantum da 100 euro. Nelle ultime ore l’importo della sanzione ha fatto parecchio discutere, portando alcuni dei professionisti più noti del settore sanitario a far sentire la propria voce. Su Twitter, il virologo Roberto Burioni ha scritto che “dare a chi evade l’obbligo vaccinale una multa (100 euro) una tantum più o meno equivalente a due divieti di sosta (41 euro x 2) rende l’obbligo stesso una grottesca buffonata. Dispiace vederla arrivare da un governo che si credeva serio. Spero di aver capito male“.
Negativa anche la reazione di Martina Benedetti, l’operatrice sanitaria che il 12 marzo 2020 pubblicò sui social la volto del suo viso segnato dalla mascherina. “100 euro, il prezzo della nostra salute. Delle nostre vite. Dei sacrifici che facciamo da due anni, soprattutto noi operatori sanitari (unici, tra l’altro, per cui vige un vero obbligo vaccinale). Per l’ennesima volta saremo noi frontliners a pulire il fango derivante dall’assenza di decisioni forti e coraggiose. Scelte assurde che ricadranno sulle nostre schiene già gravate da due anni di fatica”, ha scritto su Facebook.
Come Burioni, anche Nino Cartabellotta, il presidente della Fondazione Gimbe, ha tracciato un paragone tra la multa da cento euro e altre sanzioni. “Guida senza cintura di sicurezza: sino a 323 euro. Telefoni e dispositivi elettronici alla guida: da 165 a 661 euro. Rifiuto #vaccinoobbligatorio: 100 euro una tantum”.
Anche altri personaggi famosi meno vicini al mondo della sanità hanno commentato la decisione del governo.
La giornalista Selvaggia Lucarelli, per esempio, ha scritto su Twitter “questi non li convinci quando hanno una tromboembolia polmonare, li convinci con una multa una tantum da 100 euro. Come no”.
Un altro giornalista, Giorgio La Porta, ha criticato la scelta di imporre un’ulteriore spesa a chi non vuole vaccinarsi. “C’è gente con 1200 euro di stipendio deve pagarsi 180 euro di tamponi ogni mese; adesso anche i #100euro. Non sarebbe stato meglio direttamente un bell’esproprio stile 1938 o si sarebbe capito in maniera troppo eclatante a chi vi ispiriate? #7gennaio”.
Beppe Grillo non ha criticato l’importo della multa, ma si è scagliato contro l’idea stessa dell’obbligo vaccinale e dei relativi controlli. “Essere soggetti a controlli del governo centrale e ancor più a trattamenti sanitari obbligatori evoca immagini orwelliane che pesano molto psicologicamente”, ha scritto sul proprio blog. “Viceversa, lasciar decidere alle organizzazioni e/o alle comunità quali misure adottare appare nel pieno spirito di un ordinamento liberale e democratico. Senza contare che la quasi totalità di queste organizzazioni e comunità finirebbe probabilmente per adottare misure ben più restrittive di quelle che potrebbero essere ragionevolmente adottate da un governo centrale”, ha aggiunto il fondatore del Movimento 5 Stelle.
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