Semaforo verde al nuovo giro di vite volute dal ministro dell’Economia Giorgetti, con una stretta sul superbonus approvata dal Consiglio dei ministri. Il decreto, che non era all’ordine del giorno, elimina ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito
A spiegare in cosa consiste nella fattispecie la nuova misura è proprio il ministro dell’Economia, che durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri ha detto: “Il Governo ha approvato un decreto-legge in materia di bonus edilizi ed energetici che sostanzialmente elimina ogni tipo di sconti in fattura e di cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano. Abbiamo eliminato la disposizione dell’Istituto della rimessione in bonus che avrebbe consentito fino al 15 ottobre 2024 le correzioni – con il pagamento di una minima sanzione – di tutte le comunicazioni già intervenute”.
Nel comunicato finale del Cdm si legge che “al fine di garantire un’adeguata e tempestiva conoscenza delle grandezze economiche e finanziarie connesse alle misure agevolative oggetto del decreto, si prevede l’introduzione di misure volte ad acquisire maggiori informazioni inerenti alla realizzazione degli interventi agevolabili”.
Il vicesegretario leghista ha poi sottolineato come il governo abbia “previsto per tutte le nuove fattispecie una comunicazione preventiva, nel momento in cui si inizia la presentazione del lavoro, in modo da avere un monitoraggio preventivo rispetto al fenomeno e non al momento in cui le fatture vengono caricate sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre – continua Giorgetti – abbiamo esteso a questa fattispecie la compensazione rispetto ai debiti di coloro che intendono usufruire dei crediti d’imposta rispetto ai debiti effettivamente accertati nei confronti dell’Erario. Se uno ha un ruolo definitivamente accertato prima si compensa su quello”.
“C’è anche la limitazione alla cessione del credito Ace perché – sottolinea Giorgetti – abbiamo cominciato su questa agevolazione che peraltro è stata eliminata dalla riforma fiscale recentemente approvata perché abbiamo cominciato a notare un utilizzo fraudolento della medesima. Queste misure sono tese a chiudere definitivamente l’eccessività generosità di una misura che, come è noto, ha creato gravi problemi alla finanza pubblica e i cui effetti definitivamente potremo in qualche modo contabilizzare tra pochi giorni quando si chiuderà la finestra per il caricamento di tutti i lavori e delle fatture eseguite entro il 31 dicembre del 2023”.
Il ministro dell’Economia poi pone il focus sul futuro: ”L’obiettivo di questo dl è mettere un punto finale rispetto all’impatto sul 2023 del superbonus, fatto salvo le valutazioni definitive di Eurostat di cui siamo ancora in attesa. Attendiamo i dati definitivi, le sorprese purtroppo su questa vicenda non sono mancate, sempre in negativo. Già il conto è salatissimo, anche se qualcuno in qualche modo è entusiasta. Il prezzo per la finanza pubblica, in particolare l’onere del debito, graverà per diversi anni a venire”, sottolinea. ”Il fatto che introduciamo delle norme di monitoraggio testimonia il fatto che queste misure sono nate in modo totalmente scriteriato e hanno prodotto dei risultati devastanti per la finanza pubblica”. ”Qualcuno sorrideva sul mio mal di pancia. Confermo che fa malissimo a me e a tutti gli italiani”, conclude Giorgetti.
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