Scene di guerriglia urbana a Napoli davanti al palazzo della Regione Campania nella prima notte di coprifuoco. Striscioni, cori, fumogeni e un corteo di manifestanti. A Napoli molte persone si sono organizzate sui social e sono scese in strada al grido di “Libertà, libertà” per protestare contro le nuove restrizioni imposte dal presidente Vincenzo De Luca. Momenti di tensione si sono registrato tra i manifestanti e le forze dell’ordine in via Santa Lucia, alle spalle della sede della Giunta regionale. Il corteo ha trovato uno sbarramento di forze dell’ordine sul lungomare, all’altezza dell’incrocio con la via in questione, e hanno cominciato a lanciare bombe carta e fumogeni verso le forze dell’ordine colpendo anche una camionetta dei carabinieri. Fumogeni e bombe carta lanciate anche contro la sede della Regione Campania, sotto la quale un cassonetto è stato dato alle fiamme.
I cori contro De Luca a Napoli a causa del coprifuoco imposto
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A Napoli il coprifuoco notturno è scattato alle ore 23, con mezz’ora di tolleranza per chi usciva da bar, teatri, cinema o ristoranti. I protestanti si sono radunati in Largo San Giovanni Maggiore, davanti alla sede dell’Università Orientale per protestare contro il coprifuoco e la prospettiva di lockdown. I manifestanti, autoconvocatisi sui social, hanno mostrato uno striscione con la scritta “Tu ci chiudi, tu ci paghi”, attaccando il governatore campano De Luca e il governo Conte con cori di protesta. Le persone hanno anche acceso dei fumogeni.
I manifestanti sono poi partiti in corteo per le vie del centro. Hanno attraversato piazza Municipio e piazza Plebiscito continuando a scandire cori contro De Luca. Tra di loro anche molti esercenti, come testimoniato dagli striscioni apparsi tra la folla: “Se tu mi chiudi, tu mi aiuti”, hanno scritto rivolgendosi al presidente campano e al governo Conte. “A salute è a prima cosa, ma senza soldi non si cantano messe”, si legge in un altro.