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“È necessario che ci sia un sostegno tecnico e finanziario per fare in modo che i beni confiscati non siano luoghi abbandonati. Se ciò dovesse accadere sarebbe come dire che lo Stato non è in grado di dare una risposta positiva. Se invece riusciamo a utilizzarli bene allora è segno che ci sono una risposta e un impegno nuovo da parte delle istituzioni”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in apertura del primo Forum espositivo dei beni confiscati alla Stazione marittima del capoluogo campano. All’inaugurazione era presente anche la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese.
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La ministra Lamorgese ha ribadito con forza l’importanza di confiscare i beni alla mafia, dichiarandosi completamente fiduciosa del lavoro che svolgono le forze dell’ordine. “Siamo uno dei Paesi che ha confiscato più patrimoni alla criminalità organizzata”, ha ricordato, sottolineando poi l’obiettivo di instradare quegli stessi beni in un percorso di legalità.
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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha invece sottolineato con orgoglio come la Campania sia seconda soltanto alla Sicilia per numero di beni confiscati alla criminalità organizzata. Il governatore ha poi invitato i genitori ad allontanare i propri figli dalla malavita, a cominciare dal tipo di linguaggio utilizzato, esprimendo infine preoccupazione per il mercato in nero della camorra.
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Alla Stazione marittima ha portato la sua esperienza di lotta alla camorra anche l’arcivescovo metropolita di Napoli, monsignor Domenico Battaglia. Nel corso del Forum espositivo si sono poi tenuti dibattiti, mostre ed eventi; oltre a una sfilata di abiti e accessori prodotti nei beni confiscati.
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In precedenza, la ministra Lamorgese ha preso parte alla firma della convenzione per l’istituzione del Numero unico di emergenza europeo in Prefettura a Napoli insieme al governatore De Luca. “Avere un numero d’emergenza unico significa tempi d’intervento più brevi, la nuova app è fondamentale grazie alla geolocalizzazione”, ha detto Lamorgese. In Prefettura la titolare del Viminale ha incontrato anche don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano. Ieri a don Patriciello è stata assegnata la scorta dopo l’esplosione di una bomba davanti alla sua chiesa il 12 marzo.
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Il protocollo d’intesa firmato in Prefettura prevede l’attivazione, entro il 2023, in Campania del 112 come numero unico per le emergenze, come già avviene in altre 11 Regioni; ma anche la creazione di due nuove centrali a Napoli e Salerno. Due strutture di circa 500 metri quadri, per i quali sono previsti “un centinaio di assunzioni e persone da formare”, ha annunciato De Luca.
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