C’è chi è stato falciato mentre camminava sul marciapiede e chi è stato travolto sulle strisce pedonali. Nell’anno che si sta per concludere 434 pedoni sono morti così. Una strage silenziosa che non si è fermata nemmeno nell’ultima settimana, quella di Natale, che ha registrato 13 vittime. Il Lazio resta la Regione con le strade più pericolose della Penisola: dall’inizio dell’anno hanno perso la vita 73 persone, 42 solo a Roma. A tenere la triste contabilità è l’Asaps, l’Associazione Amici della Polizia Stradale, in collaborazione con Sapidata.
Secondo il report in tempo reale dell’Osservatorio Pedoni, le prime vittime della strada sono gli anziani. Oltre la metà, ovvero ben 227, avevano più di 65 anni. Tra i morti si contano anche 17 minori. I dati Aci-Istat mostrano una prevalenza degli uomini (280) sulle donne (154).
Oltre al Lazio, dove si concentra con un incidente su sei, le regioni più pericolose sono la Campania e la Lombardia, che registrano rispettivamente 55 e 44 morti. Seguono Veneto (41), Emilia Romagna (37), Sicilia (33), Toscana (29), Puglia (21), Marche (18) e Sardegna (18), Piemonte (15) e Calabria (14).
Sole nell’ultima settimana sono stati due i casi di pirateria stradale, con la fuga del conducente che ha provocato l’incidente mortale. Altra categoria ad rischio sulle strade è quella dei ciclisti. Nei 2023 le persone travolte sono state 195, incluse 39 in Lombardia, 29 in Emilia Romagna e 22 in Veneto. “Solo” 15 la vittime su due ruote nel Lazio.
Le strade della capitale sono le più pericolose d’Italia e il 2023 è stato un anno terribile. Uno studio messo a punto dall’università Lumsa di Roma ha preso in esame i dati raccolti dalla polizia locale tra 2019 e 2021. Gli incidenti sono stati oltre 77mila, con 311 morti e quasi 36mila feriti. In media sulle strade della Capitale ogni anno muoiono 104 persone e quasi 12mila restano ferite.
Il giorno orribile da cerchiare sul calendario quest’anno è stato il 14 dicembre con tre morti in sei ore. L’ultimo incidente alla vigilia di Natale, un maxi scontro sulla via Salaria, nei pressi di Passo Corese, in provincia di Rieti, in cui ha perso la vita una donna di 50anni
Nella mente dei romani, e non solo, resta impresso il ricordo di Francesco Valdiserri, travolto la notte tra il 19 e il 20 ottobre 2022 in via Cristoforo Colombo, mentre camminava sul marciapiede in compagnia di un amico dopo una serata al cinema. Figlio dei giornalisti del Corriere della Sera Luca Valdiserri e Paola Di Caro, Francesco aveva appena 18 anni. Al volante una 23enne sotto l’effetto di alcol e stupefacenti. Non si è trattato di una tragica “fatalità” ma di una morte causata dalla “condotta irresponsabile” della donna, ha messo nero su bianco lo scorso ottobre il giudice per l’udienza preliminare di Roma nelle motivazione della sentenza che in luglio ha condannato l’investitrice con rito abbreviato a cinque anni di reclusione.
Rispetto allo scorso anno, il numero dei pedoni uccisi sulla strada, ancora parziale, è in calo. Nel 2022 infatti le vittime sono state 485. Ancora più marcata la flessione rispetto al 2019, l’anno prima della pandemia, quando a morire sulle strade erano stati in 543. Eppure restano numeri allarmanti.
Difficile prevedere se le nuove norme del Codice della strada, approvate lo scorso settembre dal Consiglio dei ministri, saranno n grado di frenare la strage. Il disegno di legge, all’esame del Parlamento, fra le altre cose, introduce pene più severe per chi viene fermato in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
In oltre trent’anni i pedoni uccisi sono stati poco meno di 24mila morti e circa 608mila feriti. Tra il 1991 e il 2022 il numero complessivo delle vittime di incidenti stradali in Italia ha superato quota 163mila, con il dato più basso registrato nel 2020 (2.395 morti), ma solo a causa della pandemia e del blocco imposto alla circolazione. Le Regioni più colpite sono la Lombardia con 23.650 decessi, l’Emilia Romagna (18.157), Veneto (17.051) e Lazio (15.796).
“Solo Roma ha registrato 6.452 vittime, in pratica un piccolo quartiere è scomparso nella capitale”, commenta di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps. L’associazione ha anche calcolato il costo sociale delle morti registrate negli ultimi trent’anni: 244 miliardi di euro, una “cifra spaventosa” ma “probabilmente molto sottostimata”.
Secondo Biserni, “solo grazie a grandi riforme del codice della strada, come la patente a punti, abbinata a controlli sulle strade con divise, etilometri e strumenti di controllo velocità, si possono avere risultati straordinari e diminuzione delle vittime e dei feriti”. Lo dimostrano i numeri registrati negli ultimi anni. “L’introduzione della patente a punti, dal primo luglio 2003, ha consentito di ridurre le croci sulle strade, mentre l’ultima grande riforma del codice della strada nell’estate del 2010, anche con un forte contrasto all’alcol alla guida, ha permesso di scendere sotto il muro delle 4mila vittime, attestandosi tra le 3.400 e le 3.300”.
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