Il lavoro falcia altre sei vittime in Italia in un solo giorno. Due nel Milanese, una a Torino, una a Capaci, in provincia di Palermo, una nel Padovano e infine una in provincia di Pisa. L’ultimo episodio è avvenuto a Pontasserchio nel Pisano, dove un imprenditore agricolo di 54 anni è morto, dopo essere stato decapitato dalle lame di una macchina agricola. Sono dunque sei gli incidenti fatali avvenuti nell’arco di sole ventiquattro ore in Italia. Il dato è tragico e accende i riflettori sulla spinosa questione della sicurezza sul luogo di lavoro in Italia, e non solo.
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I morti sul lavoro “sono i numeri di una strage, di una situazione di emergenza drammatica che va affrontata: un punto è quello di mettere gli ispettori nelle condizioni di agire e le imprese che non sono in regola e non rispettano la sicurezza non devono continuare a produrre fino a quando non si sono rimesse in regola”. Lo afferma il segretario della Cgil, Maurizio Landini.
“Credo che questo debba diventare un obiettivo comune, anche con un provvedimento legislativo“, aggiunge Landini a margine della celebrazione per i 130 anni della Camera del lavoro di Milano.
Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ogni 15 secondi, un lavoratore nel mondo muore sul lavoro a causa di un infortunio o di una malattia professionale. Si stima che ogni giorno 6.300 persone muoiono a causa di incidenti sul lavoro o malattie professionali per un totale complessivo di 2,3 milioni di morti all’anno. Gli incidenti che si verificano sul posto di lavoro sono ogni anno 317 milioni, molti dei quali portano ad assenze prolungate per malattia.
Stando ai dati INAIL, le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e luglio 2021 in Italia sono state 312.762, quindi +8,3% rispetto allo stesso periodo del 2020. Di queste, 677 hanno avuto esito mortale, con un calo del -5,4% rispetto all’anno precedente. Sono invece in aumento le patologie di origine professionale denunciate, 33.865 (+34,4%) nel primo semestre del 2021. A influenzare gravemente il bilancio del 2021 sono state inoltre le morti relative alla pandemia di Covid-19.
Il settore Industria è l’unico a registrare un segno negativo, passando da 630 a 565 denunce mortali, con un calo pari al -10,3%. Al contrario i settori Agricoltura e Conto Stato registrano un incremento, passando rispettivamente da 55 a 76 denunce e da 31 a 36. La zona più soggetta a incremento di infortuni e morti sul lavoro è il Sud Italia, che passa da 141 a 192 casi mortali, seguita dal Nord-Est, da 136 a 147, e dal Centro, da 128 e 129. Cala invece il numero dei decessi nel Nord-Ovest, da 265 a 169, e nelle Isole (da 46 a 40).
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