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“Da bambino i miei genitori mi portarono qui, nell’aprile del ’78. Fu per me un momento enorme. Ho imparato l’importanza della politica e che per la politica si può morire lì”. Traspare emozione dalle parole di Enrico Letta, che ha reso omaggio in via Fani, a Roma, alla memoria di Aldo Moro, in occasione dell’anniversario dell’agguato delle Brigate rosse in cui persero la vita lo statista e i componenti della sua scorta.
Letta: “Il mio impegno politico è nato quel giorno”
Il neo segretario del Partito Democratico si è recato in via Fani per onorare il monumento in memoria di Aldo Moro e della scorta. Deposta, accanto alla lapide, una corona di fiori. Ad accompagnare Letta alcuni parlamentari del Partito Democratico tra cui Emanuele Fiano, Valeria Fedeli, Roberta Pinotti e Debora Serracchiani.
“Devo ringraziare i miei genitori che mi portarono qui in via Fani a 12 anni – ha detto Letta -. Fu un’esperienza enorme, fortissima e durissima e il mio impegno politico forse è nato quel giorno, per questo oggi sono voluto venire qua. Per noi del Partito Democratico questo è un momento fondante della Repubblica e del nostro impegno a favore delle istituzioni”.
In mattinata la visita di Sergio Mattarella
L’omaggio da parte dei rappresentanti del Pd è arrivato poche ore dopo la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per rendere onore al momumento in ricordo di Moro e della sua scorta. Una corona di fiori è stata deposta a via Fani, di fronte alla lapide che ricorda i caduti nell’attacco: Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi.
“Una data, quella del 16 marzo 1978, incancellabile nella coscienza del popolo italiano – le parole del Capo dello Stato –. Lo sprezzo per la vita delle persone, nel folle delirio brigatista, lo sgomento per un attacco che puntava a destabilizzare la vita democratica italiana, rimangono una ferita e un monito per la storia della nostra comunità.
