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Nella giornata del 33º anniversario della morte di Enzo Tortora il Comune di Milano ha deciso di apporre, sulla storica dimora in via dei Piatti 8, una targa in memoria del giornalista milanese. ‘Uomo integerrimo e di cultura’, si legge sulla targa, ‘ingiustamente arrestato e condannato quale camorrista. Riconosciuto infine innocente, da presidente del partito radicale da questa casa condusse fino all’ultimo respiro la battaglia per la giustizia giusta in Italia’. “Il gesto di oggi“, dice il sindaco Sala, “è una piccola restituzione di quello che la città di Milano deve a Enzo Tortora.”
Presente alla cerimonia anche la moglie, Francesca Scopelliti. “Mi chiedo ancora oggi perché Enzo è morto di malagiustizia. Per colpa di coloro che con la toga addosso pensano di rappresentare la legalità“, dice a margine della commemorazione, “è per me un dolore infinito“, continua, “questa targa in parte mi consola, ma la cronaca giudiziaria di oggi è tristissima. Il testo della targa è perfetto, perché ripercorre tutta la vita di Enzo, non si limita a dire ‘giornalista’. Enzo era un grande uomo di spettacolo che è morto per colpa della malagiustizia. Non è morto nel suo letto dopo un successo televisivo e questo fa rabbia. Sono passati 33 anni, ma la rabbia è infinita“.
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