Milano ricorda il generale
dalla Chiesa a 39 anni dalla morte

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In piazza Diaz a Milano si è tenuta la cerimonia per il trentanovesimo anniversario dell’omicidio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa ucciso a Palermo in un attentato mafioso.

Nando dalla Chiesa: “La lotta contro la mafia non deve esaurirsi con il tempo”

Era il 3 settembre 1982 quando un commando mafioso uccise in un attentato il generale, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’Agente Scelto della Polizia di Stato Domenico Russo. A 39 anni di distanza, Milano ha voluto ricordare uno dei protagonisti più importanti nella lotta contro la mafia.

Tanti i partecipanti alla cerimonia a Milano, tra questi il sindaco Giuseppe Sala: “I milanesi” – ha commentato – in queste occasioni sono sempre presenti. Il sacrificio del Generale ha avuto un grande impatto sulle nostre coscienze.” Tra i presenti anche il figlio, Nando dalla Chiesa che ha voluto ricordare il padre al momento della deposizione delle corone d’alloro: “Rimarrà un pezzo importante della storia d’Italia. La lotta contro la mafia e per la credibilità delle istituzioni non si deve esaurire con il tempo.” Tra gli intervenuti anche Don Pio Luigi Ciotti che ha voluto ricordare che “l’80% dei familiari delle vittime di mafie non conosce ancora la verità. Il loro primo diritto è quello alla verità.”

Il messaggio del Presidente Sergio Mattarella

Anche il Presidente Sergio Mattarella ha voluto omaggiare l’esempio di dalla Chiesa.

A trentanove anni dal tragico agguato del 3 settembre 1982 a Palermo, rendo commosso omaggio al ricordo del Prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, della signora Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, vittime della ferocia mafiosa“, riporta una nota del Quirinale.

“La loro barbara uccisione rappresentò uno dei momenti più gravi dell’attacco della criminalità organizzata alle Istituzioni e agli uomini che le impersonavano, ma, allo stesso tempo, finì per accentuare ancor di più un solco incolmabile fra la città ferita e quella mafia che continuava a volerne determinare i destini con l’intimidazione e la morte“, ha aggiunto la nota.

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