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La ragazza che si è addormentata senza forze in ambulanza a Milano, ritratta nella foto diventata poi virale sui social, si chiama Chaimae. Giovane volontaria entrata da poco nella squadra della Croce Verde di Pioltello. “Erano le 6:30 di mattina, stavamo tornando insieme dopo aver finito un servizio“, racconta l’istruttore che ha scattato la foto. “Io ero seduto qui dietro con la ragazza. Ho visto che si era appisolata. Mi piaceva quell’immagine così naturale e spontanea così ho scattato la fotografia. Ma non c’era uno scopo, doveva essere semplicemente una foto nostra“.
Chaimae: la storia della ragazza stremata in ambulanza
Quindi è la stessa Chaimae a raccontare la sua storia, quella di una volontaria di Milano che si è ritrovata famosa senza capirne o condividerne realmente i motivi. “Chiudo gli occhi mentre torniamo dall’ospedale alla sede e sì, mi sono proprio appoggiata. Ho chiuso gli occhi – ammette la giovane –. Mi sono chiesta anche come mai una foto così dal nulla sia diventata così popolare. Un po’ forse i colori, un po’ il fatto che siamo in una situazione particolare, sta di fatto che ha permesso di veicolare un messaggio a tutti di quello che sta davvero succedendo. Perché un conto è leggere le cose, un conto vederle attraverso un’immagine. Che poi trasmette molto“.
Chaimae, pur celando a fatica la timidezza, non nasconde che questa improvvisa popolarità le faccia piacere: “Contenta sì, perché comunque è una bella foto ed è arrivato un bel messaggio. Sicuramente non me l’aspettavo“, aggiunge la giovane volontaria attiva nella provincia di Milano. Una delle più falcidiate dalla seconda ondata del Coronavirus.
La stanchezza dei soccorritori a Milano e l’effetto dei commenti
Di Chaimae parla quindi un’altra delle soccorritrici volontarie attive in queste complicatissime settimane a Milano e non solo: “Lei era tranquilla, si riposava nel caos. Mettiamola così. Tra un servizio e l’altro lei è riuscita a riposarsi. Ma è una cosa che facciamo quasi tutti. Cerchiamo di farlo sempre, anche perché il giorno dopo andiamo a lavorare. Quindi quei pochi minuti, per noi, sono una salvezza alle volte. I commenti? Come non mi interessava prima di essere considerata un angelo o un eroe, perché non mi ritengo tale, allo stesso modo non mi interessano ora quelli negativi“.
Quindi Chaimae racconta come è iniziata la sua avventura da volontaria per le strade di Milano e la Lombardia. Un lavoro che ha scelto qualche mese prima che il Coronavirus diventasse un tema così centrale nella vita di tutti noi. “Mi sono iscritta ad ottobre del 2019 e da agosto ho iniziato il tirocinio obbligatorio – spiega -. A marzo mi avevano bloccata, e infatti ho lavorato come centralinista. Quando ho visto i post su Instagram e gli articoli sui giornali siamo rimasti tutti sorpresi. Cambiato qualcosa verso di noi? Sì, ma è normale, perché la gente è stanca. Da un punto di vista psicologico lo capisco, anche se qualcuno un po’ esagera“.