Tensione fuori dall’Ateneo, i manifestanti hanno cercato il confronto con il presidente ma sono stati bloccati da un’unità in tenuta antisommossa
Alla platea della Giornata del Laureato nell’Aula magna dell’università della Sapienza di Roma, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un intervento non previsto dal programma, non si è sottratto a esprimere un suo parere su quanto sta accadendo in Medio Oriente, con qualche contestazione qualche “buu” da parte degli studenti. “Ho reiterato la richiesta a un immediato cessate il fuoco”, ha spiegato il capo dello Stato, “una lettera mi ha sollecitato a non includermi in quella che è stata definita la Torre d’avorio del rettorato. Venendo ho visto un cartello che mi chiedeva cosa pensassi di cosa avviene a Gaza. Non voglio lasciarla senza risposta”.
“Ho fatto diversi interventi in occasioni significative” dal discorso all’assemblea generale delle Nazioni unite fino alla lettera inviata al presidente della Repubblica israeliano, e ribadisco la mia posizione. Per la nostra Repubblica tutte le violazioni dei diritti umani vanno contrastate, sempre e ovunque”. Nella lettera pubblicata ieri dai collettivi, il presidente era stato invitato a parlare al presidio, ma Mattarella ha scelto di parlare nella sede istituzionale dopo l’intervento della rettrice Antonella Polimeni.
“Il rispetto del diritto umanitario”, ha chiarito ancora Sergio Mattarella, “è nella nostra Costituzione e per la Repubblica italiana vale in ogni direzione. Vale per i ragazzi stuprati e uccisi mentre ascoltavano musica in un rave lo scorso 7 ottobre, vale per i bambini sgozzati in quell’occasione. Vale per Mahsa Amini, per il rapper iraniano, per le ragazze che non possono studiare in Afghanistan.
“La dignità umana”, ha continuato, “la rivendicazione della libertà, la condanna della sopraffazione, il rifiuto della brutale violenza non cambiano valore a seconda dei territori, a seconda dei confini tra gli Stati, a seconda delle relazioni internazionali tra parti politiche o movimenti”. Il presidente della Repubblica ha spiegato anche, secondo il suo punto di vista, il ruolo delle università, che dovrebbero essere “sede del libero dibattito e talvolta anche del dissenso dal potere. Il potere, quello peggiore, desidera che le università del loro Paese siano isolate, senza rapporti né collaborazioni con gli atenei di altri Paesi”.
Ma fuori dall’Aula magna la tensione è alta. Tra cori, e slogan come “Mattarella pagherai tutto”, i manifestanti sono tenuti a distanza dalle transenne. Durante il discorso del presidente fuori si sente: “Stop al genocidio a Gaza e ai rapporti delle università italiane con le industrie belliche e con Israele”. Uno striscione recita: “Italia e Sapienza complici del genocidio”. Mattarella, uscito dalla vettura presidenziale, entrando in Rettorato rivolge uno sguardo alla protesta degli studenti.
In Aula Magna, dove prende posto, risuona la musica che il presidio decide di tenere ad alto volume come elemento di disturbo. Poi è il momento dell’intervento a sorpresa, in cui risponde agli studenti che hanno firmato la lettera. All’uscita dall’università alcuni cercando di intercettare il presidente della repubblica, ma vengono bloccato da un’unità in assetto antisommossa li ha contenuti con l’utilizzo di scudi. Attimi di tensione, qualche offesa alle forze dell’ordine. Poi gli studenti hanno fatto ritorno alle tende.
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