Maturità 2022, perché a studenti e “saggi” non piace il doppio scritto

Non solo gli studenti, ora anche il Cspi, il Consiglio superiore della pubblica istruzione, boccia il nuovo esame di maturità. Nel loro parere – non vincolante – al Ministero guidato da Patrizio Bianchi, i “saggi” dell’Istruzione criticano infatti la prova finale alle superiori con il doppio scritto. Di fatto salvando solo il primo, quello di italiano, e chiedendo la rimozione di quello sulle materie di indirizzo scelto dalle singole commissioni.

A renderlo noto, riporta l’Ansa, è la Rete degli Studenti Medi, che ha dato notizia del contenuto del parere redatto al termine di una plenaria durata ben sei ore. Parere che verrà ora trasmesso al dicastero di viale Trastevere, dove oggi pomeriggio il ministro incontrerà le consulte degli studenti.

Maturità 2022, il Cspi boccia l’esame con due prove scritte

Ma su cosa vertono le critiche del Cspi? “Per l’esame di Stato del secondo ciclo si deve consentire di accertare i livelli di acquisizione delle discipline di indirizzo, nelle diverse situazioni scolastiche, senza fare ricorso necessariamente alla seconda prova scritta, si legge nel parere.

Secondo i consiglieri del Ministero, dunque, non si possono sottoporre a un secondo test scritto “studenti che sono stati in una situazione di pandemia per tutto il triennio: terza, quarta e quinta, gli anni che formano il quaranta per cento del voto della maturità”, spiega un membro del Comitato al quotidiano La Repubblica.

Un altro aspetto criticato è l’improvviso cambio di rotta del ministro Bianchi sull’esame di Stato. In un primo momento, infatti, l’idea era di puntare solo su un colloquio orale con un elaborato (la classica tesina). Nel dibattito che ne è seguito diversi esponenti del mondo della cultura hanno chiesto almeno la reintroduzione del test di italiano; quindi la “virata” sulla prova con due scritti, scatenando però le proteste dei maturandi.

“L’effetto sorpresa ha innescato una reazione immediata degli studenti – dice ancora un autorevole esponente del Cspi a Repubblica –. La maturità ha bisogno di comunicazioni in continuità, non conflittuali tra loro. Alla fine, la bocciatura del Comitato è arriva con una maggioranza di 27 voti contrari su 36 votanti.

La Rete degli Studenti Medi: “Giuste le nostre rivendicazioni”

All’Ansa Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi, parla di “un primo risultato delle mobilitazioni di venerdì scorso che hanno portato in piazza studenti e studentesse in tutta Italia. Il parere del Cspi ci indica che abbiamo ragione.

“Abbiamo chiesto agli studenti e alle studentesse in tutto il Paese di mobilitarsi venerdì scorso contro una proposta fuori contesto e un atteggiamento del Ministero antidemocratico – aggiunge Biancuzzi –. La risposta è stata più che positiva, con piazze in tutto il Paese”.

E conclude: “Oggi questo parere del Consiglio superiore, seppure non vincolante, ci indica che stiamo portando rivendicazioni giuste. Ora serve, a maggior ragione, mobilitarsi per chiedere al ministro di incontrarci. Venerdì 11 febbraio alle 16 saremo sotto al Ministero dell’Istruzione e chiediamo a tutti gli studenti e tutte le studentesse di unirsi a noi”.

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