Patrizio Bianchi, il ministro dell’Istruzione, ha firmato l’ordinanza che regola lo svolgimento dell’esame di maturità. Come reso noto dal Miur, quest’anno la prova inizierà alle 8:30 del 16 giugno e sarà incentrata sulla discussione di un elaborato preparato dagli studenti. Quest’ultimo sarà incentrato sulle materie di indirizzo, verrà assegnato ai maturandi entro il 30 aprile e dovrà essere consegnato entro il 31 maggio. Ogni studente lo preparerà assieme a uno dei suoi insegnanti e potrà integrarlo con altre discipline. La forma dell’elaborato varierà in base al percorso di studi e alle caratteristiche del lavoro svolto assieme al docente.
La discussione dell’elaborato rappresenterà solo la prima parte dell’esame di maturità. Al termine dell’esposizione, infatti, inizierà il colloquio orale vero e proprio, che durerà all’incirca un’ora. Innanzitutto, il maturando dovrà discutere un testo già studiato nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana. In un secondo momento si svolgerà l’analisi dei risultati raggiunti grazie ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. “Il candidato dimostrerà, nel coso del colloquio, di aver maturato le competenze e le conoscenze previste nell’ambito dell’Educazione civica”, si legge nell’ordinanza firmata da Bianchi. Ogni giorno verranno esaminati al massimo 5 studenti, seguendo l’ordine alfabetico dopo il tradizionale sorteggio in cui viene estratta la lettera da cui si comincia.
Il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 60 punti: fino a 18 per la classe terza, fino a 20 per la quarta e fino a 22 per la quinta. I restanti 40 punti verranno assegnati con l’orale. La valutazione finale sarà espressa in centesimi e gli studenti più meritevoli potranno ambire anche alla lode. Sul voto avranno un peso anche le eventuali attività esterne al percorso scolastico svolte dal maturando, come sport, laboratori culturali o volontariato.
Il consiglio di classe valuterà l’ammissione alla maturità di ogni studente durante lo scrutinio finale. Le prove Invalsi, che si svolgeranno regolarmente, non saranno discriminanti. Le regole saranno valide anche per i candidati esterni, che faranno una prova preliminari a maggio e poi parteciperanno a quella di giugno.
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