Cos’è successo nella notte tra il 24 e il 25 febbraio scorso allo studente 25enne originario di Spoleto in Florida: il racconto del giovane e le reazioni della politica
Continua a fare scalpore la vicenda legata a Matteo Falcinelli, lo studente di 25 anni originario di Spoleto, arrestato a Miami, in Florida, e brutalmente picchiato dalla polizia nella notte tra il 24 e il 25 febbraio scorso. Attraverso la madre, Vlasta Studennova, è affidato il pensiero del ragazzo, che ha dichiarato come “sopravvivendo alla tortura che ho subito ho vinto la partita più importante. Forse la mia esperienza di calciatore mi ha aiutato psicologicamente, altrimenti non so se ce l’avrei fatta”. Il giovane attualmente non si trova in carcere, ma sta svolgendo il corrispettivo della messa alla prova italiana, al termine del quale il suo iter giudiziario avrà fine.
Falcinelli è stato arrestato e sottoposto a processo con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, opposizione all’arresto e violazione di domicilio. Come detto, l’episodio risale a più di due mesi fa, ma la famiglia ha deciso di denunciare solo ora che il ragazzo ha accettato il programma disposto dal giudice, che farà decadere i capi di imputazione. Quanto accaduto è emerso dalle riprese delle bodycam dei poliziotti, che l’avvocato della famiglia Falcinelli è riuscito a ottenere solamente il 12 aprile.
Secondo quanto ricostruito il 25enne si sarebbe recato in un locale dove ha consumato degli alcolici con altre persone, prima di venire a contatto con la polizia, con gli agenti che scriveranno di essere intervenuti perché il giovane ha creato problemi nel locale tanto da essere sbattuto fuori e di essersi opposto all’arresto. Successivamente, come riportato dal quotidiano La Nazione, Falcinelli sarebbe stato sbattuto a terra, con il volto premuto sull’asfalto, poi portato in carcere. Una volta in una cella di transito alla stazione di polizia di North Miami Beach, in quattro lo avrebbero incaprettato sottoponendolo all’Hogtie restraint. Con una cinghia hanno legato i piedi alle manette dietro la schiena, tirando per 13 minuti.
“Le immagini dell’arresto brutale dello studente italiano Matteo Falcinelli, legato mani e piedi e lasciato a terra a faccia in giù dalla polizia di Miami lasciano senza parole – ha affermato il segretario di Più Europa Riccardo Magi –, è evidente che non si è trattato di una normale procedura di arresto ma di una grave violazione dei diritti di un nostro connazionale che ha subito una vera e propria tortura. Talmente grave che sto presentando una interrogazione urgente al ministro degli Esterj Tajani perché venga alla Camera a riferire. Il governo non nasconda la testa sotto la sabbia come nel caso Salis e intervenga immediatamente”.
Fa eco a Magi anche Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Internazionale Italia: “Immobilizzare per lungo tempo, mediante una tecnica che causa intenso dolore, una persona che evidentemente in quel momento non può costituire alcuna minaccia, è un trattamento illegale, che non trova alcuna giustificazione di sicurezza”.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha contattato le autorità statunitensi, sollecitando l’ambasciatore Usa in Italia Jack Markell di prestare particolare attenzione alla vicenda. Anche il consolato generale d’Italia a Miami si è mosso per seguire il caso a vicino e sostenere Falcinelli e la sua famiglia. Il console generale della città della Florida, afferma una nota della Farnesina, ha sottolineato con le autorità locali l’inaccettabilità dei trattamenti che il giovane ha subito.
Il leader di Forza Italia ha inoltre avuto nel pomeriggio di ieri una conversazione telefonica con la signora Vlasta Studenicova, la madre di Matteo Falcinelli. “Ho offerto alla signora e alla famiglia di Falcinelli la mia più calorosa solidarietà. Sono rimasto profondamente colpito dalla violenza e dal tipo di trattamento che è stato applicato al nostro giovane connazionale: quel sistema in Italia evoca qualcosa che neppure voglio nominare. Con equilibrio e rispetto per le istituzioni statunitensi, ma con tutta la forza necessaria, la Farnesina seguirà il caso del signor Falcinelli. Ho confermato che il Consolato d’Italia a Miami e tutta la Farnesina continueranno a seguire il caso giudiziario e offriranno assistenza al signor Falcinelli”. Tajani ha ribadito alla famiglia Falcinelli che “il Governo italiano adempie a un suo obbligo quando difende con le sue strutture consolari cittadini italiani che richiedono assistenza in casi come quelle di arresti o detenzioni violente e brutali”.
“Matteo voleva andare a riprendere i suoi due telefoni rimasti nel bar e li chiedeva, ma gli agenti invece che assisterlo lo invitavano ad andare via. Poi lui ha cominciato a rivolgersi agli agenti chiedendogli perché non facessero il proprio lavoro al servizio dei cittadini, ma proprio in quel momento con un dito ha toccato il badge di uno degli agenti e da lì è partita l’aggressione e l’arresto”, ha raccontato alla trasmisssione In Mezz’ora Vlasta Studenivova, la madre di Matteo Falcinelli, che al Corriere della Sera ha poi parlato delle condizioni del figlio: “Mi ha detto che quello che ha subito è stato orribile, che ha tentato più volte di suicidarsi”.
“L’arresto non si consuma solo nell’ammanettamento, gli agenti mettono il ginocchio sul collo di Matteo impedendogli di respirare come nel triste caso di George Floyd. Quando il poliziotto si alza, mentre lui è in stato di incoscienza, dietro arriva la guardia di sicurezza che porta in mano i telefoni di Matteo: questa è la prova che mio figlio non stava mentendo e aveva il diritto di chiedere quei telefoni”, ha aggiunto la donna. Vlasta Studenivova ha anche spiegato che “Matteo si trova ora al campus universitario, dove giorno e notte sono lì a sorvegliarlo perché lui ha paura di tutti e tutta la sua voglia di vivere si è trasformata in un incubo di vivere. Nel report che la polizia ha rilasciato, scritto sotto giuramento degli agenti, non c’è una sola parola che corrisponda a quanto si vede nelle riprese. C’è scritto tutt’altro”. La donna ha poi chiarito come la vicenda per lei, e la famiglia, non finisca qui: “Vogliamo andare fino in fondo, è chiaro che gli agenti hanno omesso qualcosa”.
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