Nel giorno finale della sua visita di Stato in Polonia, dove ha incontrato prima il presidente Andrzej Duda e la sua consorte, Agata Kornhauser-Duda, si è poi recato ad Auschwitz per una visita al noto campo di concentramento, Sergio Mattarella si è recato all’università Jagellonica, la più antica del Paese. Qui, il presidente ha tenuto un intervento solido e denso di significato. “L’esigenza di fare dell’Europa una protagonista non trova adeguata risposta nella visione di un’Unione come somma temporanea e mutevole di umori e interessi nazionali, quindi, per definizione, perennemente instabile”.
Parlando della guerra in Ucraina, ha poi aggiunto: “A questo insensato tentativo di sovvertire le regole dell’ordine internazionale, l’Unione Europea ha saputo reagire con fermezza e, con unità di intenti, continuerà a sostenere l’Ucraina, un sostegno che si esprime in molti modi e voi e la vostra Università ne siete esempio di grande valore. Dall’inizio del conflitto avete accolto qui più di mille rifugiati, mettendo a loro disposizione non solo spazi, ma il vostro tempo, la vostra conoscenza, offrendo assistenza legale, psicologica, formazione, per garantire quella dignità che altri pretendeva di strappare loro“.
“Uno sforzo e una solidarietà replicate in tutto il territorio polacco, dove ha trovato rifugio più di un milione e mezzo di profughi ucraini, e in molti altri Stati dell’Unione Europea, che hanno così dato prova di capacità d’azione. Oggi dobbiamo lavorare tutti per preservare il valore di questa unità”. Per Mattarella quest’unità è un bene che va salvaguardato. Infine, ha ricordato la sfida alla quale sono chiamati tutti gli europei: “Fronteggiare con successo le gravi conseguenze del perdurare del conflitto, dall’esplosione dei fenomeni migratori alle crescenti diseguaglianze economiche e sociali, alla insicurezza energetica ed alimentare”.
Mattarella ha poi parlato di ‘due guerre in Europa’. Ovvero, non solo l’aggressione all’Ucraina, ma anche un conflitto di valori. “Due guerre, su piani diversi ma strettamente connessi: quella che vede l’Ucraina aggredita dalla Federazione Russa nella sua integrità territoriale, e una guerra di valori, in cui sono in gioco tutti gli elementi che caratterizzano l’odierna esperienza occidentale, a partire dalla libertà”. Infine, il presidente della Repubblica ha concluso il suo intervento con un monito: “È necessario superare con coraggio e lungimiranza le contraddizioni di voler puntare, da un lato, a una solida cornice di difesa europea senza saper superare, dall’altro, le timidezze di chi esita ad avanzare sulla strada dell’integrazione. L’una non può esistere senza l’altra“.
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