Mattarella ammonisce: “Accoglienza afghani, incoerenza in ambito europeo”

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto nella giornata di lunedì 15 novembre nel corso dell’inaugurazione del 781esimo anno accademico dell’Università di Siena. Per il Capo dello Stato, si è trattata di un’occasione utile a ricordare l’impegno dell’ateneo toscano anche nel sociale, con particolare riferimento all’accoglienza degli studenti afghani in fuga dal regime dei talebani. E di “bacchettare”, sul tema, chi non si è impegnato allo stesso modo in ambito continentale.

Mattarella: “Contraddizioni tra affermazioni di solidarietà e rifiuto di accoglienza”

“È importante l’accoglienza ad alcune studentesse e studenti afghani, decisa da questo ateneo – ha affermato il Presidente della Repubblica nel suo discorso -. Una scelta significativa di fronte a un fenomeno che si è visto in diverse parti nell’ambito europeo di strano disallineamento, di incoerenza, di contraddittorietà tra i principi dell’Unione, tra le solenni affermazioni di solidarietà nei confronti degli afghani che perdono la libertà e il rifiuto di accoglierli“.

“Singolare atteggiamento – ha poi aggiunto, con decisione –, pensando ai propositi dei fondatori dell’Unione europea che individuarono e indicarono orizzonti vasti, importanti, pur consapevoli delle difficoltà per raggiungerli, ma che affrontarono con coraggio e determinazione. Anche per questo è significativo, è importante l’atteggiamento dell’ateneo che accoglie studenti di quel Paese”.

Poi un riferimento, nemmeno troppo velato, a quanto sta accadendo al confine tra Polonia e Bielorussia. “Vi sono delle condizioni che sono sconcertanti – ha detto il Capo dello Stato –, e sconcertante è quanto avviene in più luoghi ai confini dell’Unione. È sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati e il non tener conto della fame e del freddo cui sono esposti esseri umani ai confini dell’Unione”.

Sulla pandemia: “Affrontiamo periodo di ripresa contagi: osserviamo le regole con attenzione”

Fra i temi affrontati da Mattarella, anche la lotta alla alla pandemia di Covid-19. “Noi abbiamo reagito, come Paese, grazie alla quasi totalità dei nostri concittadini, con grande senso di responsabilità – ha detto –, manifestando rispetto per gli altri e per l’interesse comune. Adesso stiamo affrontando un periodo in cui i contagi riprendono. L’Europa è investita da una nuova ondata di contagi. Ed è investita in Paesi, particolarmente in alcuni Paesi anche grandi e ben organizzati, che appaiono in grave difficoltà“.

“Nel nostro Paese – ha poi spiegato –, grazie alla serietà dei nostri concittadini, la situazione è meno allarmante. Ma registriamo un aumento di contagio costante. Limitato, ma progressivamente, lentamente costante. Questo ci richiama al dovere di osservare con attenzione le norme di cautela che sono state indicate e di considerare l’importanza dell’affidamento alla scienza”.

L’appunto sugli acronimi: “Studiare conseguenze del loro uso”

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Nel discorso di Mattarella, poi, c’è stato spazio anche per un appunto riguardante il linguaggio utilizzato in ambito politico-economico, con riferimento specifico agli acronimi.

“Sono lieto di registrare alcuni segni positivi che emergono in quel programma governativo chiamato con l’acronimo Pnrr – ha detto il Capo dello Stato -. Apro una parentesi, se non fosse già stato fatto in qualche ateneo, sarebbe utile uno studio per approfondire le conseguenze dell’uso smisurato degli acronimi sul linguaggio e sulla facilità di comunicazione”. La dichiarazione è stata accolta con un fragoroso applauso dai presenti.

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