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Al presidio leghista contro la moschea di Trenno a Milano, i militanti del carroccio in arrivo al parcheggio di via Novara non mostrano particolare rispetto delle nuove direttive governative che obbligano a indossare le mascherine anche all’aperto se in presenza di altre persone. Tra di loro anche l’eurodeputata della Lega Silvia Sardone, che rimane senza mascherina per diverso tempo prima di indossarla durante la manifestazione. Alcuni tra i partecipanti dimostrano inoltre di non conoscerne il corretto utilizzo che prevede la copertura completa di naso e bocca.
L’obbligo di indossare le mascherine all’aperto
Il nuovo decreto legge, approvato ieri in Consiglio dei Ministri, prevede l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. Il dispositivo di protezione individuale va utilizzato quando ci si trova in prossimità di persone con cui non si convive. La mancata osservanza di questa normativa può essere punita con una multa compresa tra i 400 e i 1000 euro. Il premier Conte ha spiegato che si tratta di una misura necessaria al fine di evitare ulteriori misure restrittive per le attività produttive e sociali. Possono uscire di casa senza mascherina solo i bambini con meno di sei anni, chi svolge attività sportiva e chi ha problemi di respirazione. All’interno delle abitazioni private non è obbligatorio indossare le mascherine, tuttavia il governo invita comunque a prestare la massima attenzione.
Sardone: “Sono stata minacciata perché contraria alla moschea”
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Sardone spiega di aver ricevuto minacce di stupro e di morte sui social dopo essersi opposta alla costruzione della moschea. “Queste persone sono islamiche, l’ho capito dal loro nome, quindi mi chiedo se è questo l’Islam moderato di cui tanto parla il sindaco Sala“. Tanti, secondo l’eurodeputata leghista, gli attestati di stima e vicinanza: “Mancano però i messaggi della Boldrini e delle sue amiche. Non mi hanno scritto perché sono una donna di destra e a insultarmi sono stati degli islamici? Fossi stata di sinistra e le minacce fossero arrivate da altri sono sicura che ci sarebbe stata da parte loro una levata di scudi“. Parlando della moschea di Trenno, Sardone afferma che “non la vuole nessuno, solo il sindaco Sala che se ne frega del voto contrario anche del consiglio comunale“.