Se vi state chiedendo quante piantine di marjuana si possono tenere in casa, la risposta da oggi è 4. E arrivato infatti il via libera della commissione Giustizia della Camera al testo sulla depenalizzazione della coltivazione di cannabis in casa. Con il voto favorevole di M5s, Pd, Leu, è stato approvato infine il disegno di legge. Tale disegno, ribattezzato Perantoni, prevede la possibilità di coltivare fino a 4 piante ‘femmine’ in casa. Contestualmente il testo prevede una diminuzione delle sanzioni per i fatti di lieve entità e l’inasprimento delle pene. Queste andranno da 6 a 10 anni – per i reati connessi a traffico, spaccio e detenzione ai fini di spaccio della cannabis.
Marijuana si o marijuana no? I cultori della sostanza stupefacente più consumata in Italia potranno finalmente tirare un sospiro di sollievo. Semi di canapa sono già da diverso tempo acquistabili nei diversi grow shop. Naturalmente a scopo puramente“collezionabile”. Poco importa poi che, negli stessi negozi che ti vendono i semi, sia facilmente acquistabile anche terriccio, vasi e booster di fioritura. Tanto, mica te la vorrai fumare no?
Il tema della cannabis legale in Italia è sicuramente uno dei più dibattuti nello scenario contemporaneo. La legislazione intorno alle piantine di maria in Italia va avanti da decenni, tra cultori e detrattori, creando tanta confusione ma fornendo poche risposte.
La prima importante legge in materia di sostanze stupefacenti risale agli anni ’80 ed è la 685/1975. Questa, pur vietando la detenzione di sostanze stupefacenti, prevedeva una causa di “non punibilità” se la sostanza era destinata al proprio uso personale. Introducendo di fatto per la prima volta una distinzione tra spacciatore e consumatore.
Un secondo passo venne fatto dal decreto Iervolino-vassalli del 1990. Questo proponeva una distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, che si traduceva nel diverso grado di pena prevista in caso di spaccio.
Nel 2006 il governo emana la legge Legge n. 49 Fini-Giovanardi, che modifica la precedente, introducendo un’importantissima novità: la distinzione tra sostanze leggere e pesanti viene eliminata, e i due tipi di droga vengono equiparati. Lo spaccio è punito da 6 a 20 anni. La Fini-Giovanardi venne però dichiarata incostituzionale e abolita.
Tornata in auge la Iervolino-Vassalli, venne poi modificata dalla legge Lorenzin. Questa introdusse alcune modifiche legate all’uso e al consumo personale, e in particolare il concetto di “uso terapeutico”.
Per quanto riguarda la coltivazione della marijuana in casa, la legislazione italiana ha stabilito una divisione tra i due principi attivi della cannabis, CBD e THC. Il THC ha effetti psicotropi, andando ad alterare alcune attività cerebrali (in parole povere, ti “sballa”). Viceversa, il CBD ha effetti rilassanti, anticonvulsivanti, antiossidanti e antinfiammatori.
La prima legge in Italia in merito è la legge N.242 del 2 Dicembre 2016 che stabilisce la possibilità di coltivare cannabis light, purché priva quasi totalmente di THC (massimo 0,5%).
L’Uruguay di José Mujica è stato il primo paese al mondo a legalizzare l’uso ricreativo della marijuana nel 2013. Uno degli obiettivi dichiarati della legalizzazione era combattere il narcotraffico. Secondo il quotidiano eldiario.es, negli ultimi cinque anni la legge ha sottratto più di 22 milioni di dollari di profitti ai narcotrafficanti. Tuttavia non si è ancora arrivati a eliminare del tutto il mercato illegale di marijuana.
Anche in Canada la marijuana ad uso ricreativo è legale. Nel Paese guidato da Trudeau, le vendite di cannabis legale nel terzo trimestre 2020 hanno superato per la prima quelle del mercato illegale.
Negli Usa la cannabis è ancora illegale a livello federale ma Sedici stati ne hanno sdoganato l’utilizzo a scopo ricreativo. Una ricerca del Cato Institutes sostiene che la liberalizzazione negli Usa non ha portato a un aumento di consumi né a problemi legati a criminalità.
Nel Bangladesh la marijuana è completamente legale dal momento che non ci sono leggi che ne regolamentano l’uso. In altri Stati, ad esempio in Giamaica e in India, la marijuana può essere usata solo per scopi religiosi. In Europa, la marijuana è legale solo in alcuni stati. Spagna e in Olanda ne consentono la vendita e il consumo solo in appositi locali. Il Portogallo ne consente la detenzione, ma non la compravendita.
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