Margherita Cassano, chi è la prima presidente della Cassazione che ha risposto alle critiche del governo?

Nominata il primo marzo 2023, Margherita Cassano ha dimostrato un approccio fermo e rispettoso nei confronti della magistratura e delle istituzioni del nostro Paese

Margherita Cassano è una figura di spicco nel panorama giudiziario italiano, che ha recentemente catturato l’attenzione non solo per il suo ruolo come prima donna a ricoprire la carica di presidente della Corte Suprema di Cassazione, ma anche per il modo in cui ha affrontato le critiche espresse da membri del governo. Nominata il primo marzo 2023, Cassano ha dimostrato un approccio fermo e rispettoso nei confronti della magistratura e delle istituzioni del nostro Paese, diventando un punto di riferimento per il dialogo tra i poteri dello Stato.

Il percorso eccellente di Margherita Cassano

Nata a Firenze e con radici lucane, Margherita Cassano è cresciuta in un contesto familiare che ha influenzato profondamente la sua carriera. Figlia di un magistrato, Pietro Cassano, ha intrapreso la carriera giuridica a soli 25 anni, iniziando il suo cammino presso la Procura di Firenze nel 1981. Da subito, ha dimostrato un forte attaccamento al servizio e un’abilità nella conduzione di istruttorie, il che l’ha portata a ottenere incarichi di crescente responsabilità.

Nel corso della sua carriera, Cassano ha ricoperto ruoli significativi in ambiti delicati, come:

1. Lotta contro la criminalità organizzata;
2. Gestione di casi complessi legati a omicidi;
3. Reati finanziari.

La sua esperienza alla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, dove ha collaborato con il procuratore Pier Luigi Vigna, ha rappresentato un momento cruciale nella sua formazione professionale, conferendole una visione approfondita delle difficoltà e delle sfide che la magistratura italiana deve affrontare.

La leadership e il ruolo nella magistratura di Margherita Cassano

La nomina di Cassano al CSM nel 1998, come rappresentante di Magistratura Indipendente, ha segnato un altro passo fondamentale nella sua carriera. Durante il suo mandato, ha fatto parte della Sezione disciplinare, affrontando questioni di grande rilevanza per l’equilibrio interno della magistratura. La sua elezione a presidente della Cassazione nel 2023 è stata accolta come un traguardo collettivo, non solo per lei, ma per tutte le donne che hanno lottato per il riconoscimento all’interno di un sistema tradizionalmente dominato da uomini.

Fra le sue caratteristiche distintive vi è la sua capacità di mantenere un profilo basso e un approccio dialogante, anche quando le circostanze richiedono fermezza. Cassano ha sempre invitato al confronto pacato, sottolineando l’importanza di un contesto improntato al rispetto reciproco tra le varie istituzioni. Nella sua Relazione per l’anno giudiziario 2025, ha ribadito il ruolo della magistratura nel perseguire i valori più elevati espressi dalla Costituzione italiana.

Una voce di rispetto e dialogo

Recentemente, Margherita Cassano ha alzato la voce in risposta alle critiche da parte di alcuni esponenti del governo riguardo a un verdetto della Cassazione sui migranti costretti a rimanere per 10 giorni a bordo della nave Diciotti. In un contesto in cui le tensioni tra esecutivo e magistratura sembrano intensificarsi, le sue dichiarazioni hanno rappresentato un appello alla necessità di rispetto per le decisioni della Corte. Ha definito «inaccettabili» gli insulti rivolti dai politici contro la magistratura, evidenziando come il dialogo tra le istituzioni sia essenziale per il buon funzionamento della democrazia.

Il suo richiamo al rispetto reciproco e alla necessità di un confronto costruttivo si inserisce in una più ampia discussione sulla riforma del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) e sulla separazione delle carriere. Cassano ha espresso preoccupazioni riguardo a come le riforme proposte possano influire sull’autonomia e sull’indipendenza della magistratura, sostenendo che tali questioni debbano essere affrontate con attenzione e serietà.