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“Nessuna emergenza è giustificabile se produce più danni delle sue cause“, un lungo striscione viene srotolato quasi sotto il palco allestito a Piazza San Giovanni a Roma: la Capitale ospita la ‘Marcia della Liberazione’. Una simile manifestazione era stata organizzata a settembre. La piazza si riempie e già da subito i primi assembramenti, molti senza mascherina. “Non siamo qui per fare un atto rivoluzionario, ma per ristabilire un equilibrio naturale delle cose“, dice uno dei manifestanti.
Quindi l’esponente della ‘Marcia della Liberazione’ spiega: “Non si può in nome di una pandemia, che forse esiste, abusare della libertà delle persone. Noi non siamo negazionisti, è sbagliato. Ci chiamano ‘no mask’, ma è altrettanto sbagliato [l’intervistato, durante queste dichiarazioni, non indossa correttamente la mascherina, ndr]. Sono vocaboli assolutamente impropri. La verità è che l’unico modo con cui ci possiamo definire è che noi siamo il popolo. E su questa parola molti al governo farebbero bene a riflettere“.
“Noi siamo la parte migliore di questo Paese, che vuole salvarlo. Perché abbiamo un Paese distrutto, sfruttato, occupato. Noi siamo la parte migliore, perché abbiamo coscienza di noi stessi. Non siamo visionari. Abbiamo un progetto politico e vogliamo riprenderci ciò che è nostro“, si sente dal palco della ‘Marcia della Liberazione’.
“Io sono qui perché voglio la libertà in ogni cosa“, spiega una donna che ha aderito all’iniziativa (e che indossa la mascherina). “I numeri che ci stanno dando non sono realistici – insiste nel corso della ‘Marcia della Liberazione’ –. Ci sono scienziati e ricercatori che dicono che questi numeri non sono veri. Noi vogliamo solo la verità, perché tutto questo è basato sulla menzogna. Il Coronavirus? Penso sia mutabile e non hanno trovato rimedi efficaci. Noi nel nostro corpo abbiamo miliardi di virus, che hanno funzioni anche vitali“.
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“L’abbiamo chiamata ‘Marcia della Liberazione’ perché non siamo abituati a questo Stato, che non ci lascia vivere ed è equiparabile a uno Stato di Polizia. Qui non si nega l’esistenza del Coronavirus, il problema è come lo si gestisce“, è un’altra testimonianza da Piazza San Giovanni. Dove i toni di altri manifestanti sono ancora più aspri. Tanto da portare al fermo di un uomo, che si era rifiutato di indossare la mascherina. Scatenando nuove tensioni tra i presenti e le forze dell’ordine.
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