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Nella nuova puntata di “Emoticon, opinioni a confronto“, la rubrica di Newsby curata da Andrea Pamparana, si è parlato di mafia con Lirio Abbate. Il vicedirettore di “L’Espresso” ha toccato temi molto diversi da loro, ma sempre connessi alla malavita. Si è passati da un’analisi della morte di Giovanni Falcone, avvenuta a Capaci il 23 maggio 1992, alle infiltrazioni della mafia nelle attività imprenditoriali e commerciali al Nord nell’ultimo anno dominato dalla pandemia. Abbate ha poi parlato dell’inquinamento di Cosa Nostra, n’drangheta e camorra nella politica.
La mafia e il libro “Faccia da mostro”
Altri temi toccati sono stati la dislocazione dei boss in Germania e a Londra e delle zone grigie che fanno da cerniera tra apparati deviati delle istituzioni e la la mafia. C’è stato anche spazio per “Faccia da mostro“, il protagonista dell’omonimo libro del giornalista (edito da Rizzoli), associato dagli investigatori a delitti eccellenti compiuti in Sicilia negli anni Ottanta, che sono rimasti ancora poco chiariti dalla giustizia. Complicità e tradimenti di cui ancora oggi le mafie e i corrotti si servono per diventare ancora più forti e potenti.
Chi è Lirio Abbate?
Lirio Abbate è il vicedirettore del settimanale “L’Espresso”. Nel corso della sua carriera si è occupato prevalentemente di cronaca nera e giudiziaria e ha portato avanti varie inchieste sulla malavita italiana. Una delle più famose è stata pubblicata su “L’Espresso” nel 2012 e ha svelato, due anni prima dell’azione giudiziaria, la presenza a Roma si intrecci che sarebbero stati oggetto dell’indagine giudiziaria “Mafia Capitale”. Abbate è stato il primo a denunciare il potere del clan guidato da Massimo Carminati.