A Reykjavik, dopo settimane di tensione tra i due Paesi, Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron tentano di riallacciare i legami. Dopo le critiche francesi rivolte all’Italia sulla gestione dei migranti, arrivando al summit Macron ha dichiarato: “Lavoreremo insieme, non possiamo lasciare l’Italia sola davanti al problema dei migranti”. Secondo fonti italiane vicine a Meloni, tra il presidente francese e il presidente del Consiglio c’è un “clima di grande cordialità”. Al vertice del Consiglio d’Europa si è discusso principalmente dell’Ucraina. Qui Meloni, intervenuta dopo il collegamento video di Volodymyr Zelensky e di Macron, ha dichiarato: “Il popolo ucraino non sta difendendo solo la sua patria ma i valori fondanti dell’identità europea: la libertà, la democrazia, la giustizia, l’uguaglianza tra gli uomini”.
“Noi faremo la nostra parte per garantire un futuro di libertà, di integrità, di democrazia che merita. Il futuro europeo che merita. Per questo l’Italia ha immediatamente aderito all’accordo promosso dal Consiglio d’Europa per istituire il registro dei danni causati dalla guerra, perché non vi siano impunità“. Poco prima dell’intervento, lo stesso presidente del Consiglio ha sottolineato ai giornalisti “l’unità dell’Europa nel suo complesso” nei confronti dell’Ucraina.
Come riferito da fonti italiane, il vertice è stata un’occasione per Meloni di stringere i rapporti con i vari leader presenti. “Ha fatto gli auguri di buon compleanno al presidente della Polonia, Andrzej Duda, e prima dell’apertura dei lavori, si è intrattenuta con il primo ministro inglese Rishi Sunak, il cancelliere Olaf Scholz e altri capi di Stato e di governo, conversando anche con il cardinale Pietro Parolin e il primo ministro ucraino Shmyhal, che poche settimane fa ha partecipato alla Conferenza di Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina“.
Il presidente del Consiglio lascerà nella serata di mercoledì 17 maggio l’Islanda, per recarsi a Hiroshima, dove si terrà la riunione del G7. Sulle tensioni con la Francia, Meloni aveva risposto da Praga, lo scorso 11 maggio, ribadendo: “A me non risulta che ci siano problemi bilaterali tra Italia e Francia. Devo presumere che siano delle discussioni legate alla politica interna. È l’unica spiegazione sensata che vedo. Non credo che sia molto proficuo utilizzare le relazioni internazionali per risolvere i propri problemi di politica interna, ma ognuno fa le scelte che vuole fare“.
Sulla Spagna e le critiche rivolte da Yolanda Diaz, ministra del Lavoro, sulle misure sul lavoro varate da Roma, Meloni aveva tenuto un discorso simile: “Mi pare che sia la stessa dinamica, perché si cita il governo italiano e si fa riferimento ai partiti dell’opposizione interna”. Critiche basate su una non completa conoscenza dei fatti e della politica nazionale italiana.
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