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CRONACA

Luigi Mangione, chi è il killer di origini italiane di Brian Thompson

Mangione accusava la “corporate America” di anteporre il profitto alla salute dei cittadini, in particolare criticando le compagnie di assicurazioni sanitarie, come UnitedHealthcare. In una parte del manifesto, scriveva: “Questi parassiti se la sono cercata… Mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto

Luigi Nicholas Mangione, un giovane di 26 anni di origini italiane, è stato arrestato dopo essere accusato dell’omicidio di Brian Thompson, il CEO di UnitedHealthcare, avvenuto a New York il 4 dicembre. Mangione, nato e cresciuto nel Maryland, è descritto come un ex studente brillante e un appassionato di tecnologia, ma con forti inclinazioni ideologiche. Dopo giorni di ricerche, la polizia lo ha arrestato in Pennsylvania, grazie a una segnalazione. È stato trovato in possesso di una pistola simile a quella utilizzata per l’omicidio.

Il profilo di Luigi Mangione

La sua figura emerge come quella di un giovane radicalizzato, con un passato di successi scolastici, ma segnato da una crescente disillusione verso il sistema economico e sociale.

Omicidio Brian Thompson | EPA/JUSTIN LANE – Newsby.it

Considerato un “mago della tecnologia” dai suoi compagni di scuola, si era diplomato con il massimo dei voti alla Gilman School di Baltimora, una scuola privata di alto livello. Nel suo discorso di fine anno, Luigi aveva descritto i suoi compagni come “ragazzi pieni di nuove idee e che sfidano il mondo attorno a loro”. Successivamente, aveva frequentato l’University of Pennsylvania (UPenn), dove aveva continuato il suo percorso accademico, ma anche consolidato la sua visione molto critica della società moderna.

L’influenza di Unabomber

Le opinioni di Mangione sui temi del capitalismo e della società tecnologica sono fortemente influenzate dalle idee di Theodore Kaczynski, noto come Unabomber, un matematico che negli anni Novanta aveva scosso l’America con una serie di attentati. Mangione aveva mostrato un evidente interesse per il suo pensiero, commentando positivamente il suo manifesto “Industrial Society and Its Future”. In una recensione online, Mangione aveva scritto che, pur non approvando i metodi di Kaczynski, credeva che la violenza fosse una risposta necessaria contro un sistema corrotto: “Ha avuto il coraggio di riconoscere che la protesta pacifica non ci ha portato da nessuna parte e alla fine dei conti, probabilmente ha ragione. Quando tutte le altre forme di comunicazione falliscono, la violenza è necessaria per sopravvivere. Potresti non apprezzare i suoi metodi, ma guardando alle cose dalla sua prospettiva, non è terrorismo, è guerra e rivoluzione”.

Le origini italiane

Mangione proviene da una famiglia con forti legami alla comunità italo-americana di Baltimora. Un cugino di Luigi, Nino Mangione, è un deputato repubblicano nel parlamento statale del Maryland, e la sua famiglia ha avuto un ruolo importante nella cultura italo-americana locale.

Dopo essere stato localizzato grazie a una segnalazione da parte di un dipendente di un fast food, Mangione è stato trovato con una “ghost gun”, arma identica a quella usata nell’omicidio di Thompson. Inoltre, aveva con sé documenti falsi e un manifesto scritto a mano, che riportava le sue motivazioni ideologiche. In esso, Mangione accusava la “corporate America” di anteporre il profitto alla salute dei cittadini, in particolare criticando le compagnie di assicurazioni sanitarie, come UnitedHealthcare. In una parte del manifesto, scriveva: “Questi parassiti se la sono cercata… Mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto“, rivelando un odio profondo verso il sistema.

L’omicidio di Brian

L’omicidio di Brian Thompson è avvenuto il 4 gennaio, davanti all’Hotel Hilton di Midtown Manhattan. L’assassino ha atteso Thompson fuori dall’hotel dove il CEO partecipava a una conferenza. Poi armato di una pistola con silenziatore ha colpito Thompson alle spalle e a una gamba, causandone la morte poco dopo in ospedale. Dopo l’omicidio, il killer è fuggito a bordo di una e-bike.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Scrivo di cinema, cultura e attualità e amo la fotografia e la buona musica.

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