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Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, ha illustrato le linee guida della campagna di vaccinazione massiva, deliberate oggi in giunta. “Si tratta di una campagna che ha l’obiettivo di vaccinare il maggior numero di persone possibili nel minor tempo possibile, motivo per cui abbiamo aggiunto dei nuovi centri, oltre ai 60 hub e ai 600 punti spoke già attivi. Vogliamo vaccinare 6,6 milioni di persone entro il mese di giugno, sempre se ci saranno i vaccini, e per farlo dobbiamo garantire 170mila vaccinazioni al giorno. A regime, pensiamo che i centri vaccinali massivi possano garantire una capacità pari a circa 140mila somministrazioni al giorno. A queste si aggiungono le 30.000 garantite dalle strutture sanitarie private e dal canale distribuito“.
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“In una sanità di guerra, perché questo è il momento nel quale ci troviamo, io credo che ci possano essere delle scelte che scientificamente, se potessimo avere tutti i vaccini disponibili, potremmo non fare, ma che nelle circostanze attuali potrebbero consentire di limitare mortalità e malattie gravi“, ha poi sottolineato Letizia Moratti. “Ovviamente la cintura di Milano è un’area che teniamo sotto osservazione, ma stiamo monitorando tutta la regione e, attraverso la commissione indicatori e riunioni quotidiane anche più volte al giorno, cerchiamo di individuare quelle aree in cui intervenire per avere la doppia azione di mitigazione e contenimento“.
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Moratti ha poi parlato della prenotazione dei vaccini. “Abbiamo deciso di aderire alla proposta di Poste Italiane e di utilizzare gratuitamente la loro piattaforma che prevede quattro diverse possibilità di adesione e prenotazione: portale, call center, uffici postali e postini“.
“Il Piano è realistico, ma ha come criticità l’arrivo dei vaccini. Finora ci sono stati problemi ad avere dal commissario una programmazione rispettata e puntuale. Vedremo se le priorità sulle vaccinazioni date dal commissario Arcuri saranno mantenute o se il nuovo commissario varerà un piano diverso“, ha concluso Moratti.
Ieri, martedì 2 marzo, Moratti ha parlato della diffusione delle varianti del coronavirus in Lombardia. “Dall’ultimo survey, che si è concluso il primo marzo, dalle analisi delle varianti sui tamponi positivi realizzarti nei laboratori lombardi ed estratti casualmente, si evidenzia che la variante inglese è pari al 64% del campionamento su base regionale. Tra i vari laboratori che hanno partecipato si osserva un range che varia dal 43% all’86%. Complessivamente, dall’inizio dell’attività di genotipizzazione sono stati analizzati 2.023 campioni e identificati 978 (48%) casi di variante. Tra questi, 18 sono legati alla variante sudafricana, 10 alla brasiliana e 578 a quella inglese. Altri 372, infine, sono compatibili con una delle tre tipologie“.
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