Lo spettro del lockdown totale torna a incombere sull’Italia. La preoccupazione legata al Coronavirus è infatti sempre maggiore, in particolare a causa delle temutissime varianti. E proprio per questo motivo il Comitato Tecnico Scientifico e il ministero della Salute concordano sul fatto che i provvedimenti potrebbero essere anche decisamente drastici.
L’allarme di Ricciardi: “Strategia anti Coronavirus inefficace”
“È urgente cambiare subito la strategia di contrasto al Coronavirus. È necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata“, ha infatti affermato all’Ansa Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute. E, inoltre secondo quest’ultimo, “va potenziato il tracciamento e rafforzata la campagna vaccinale“.
L’ipotesi del lockdown, che per mesi si è cercato di esorcizzare nella fase conclusiva del governo Conte, potrebbe ora tornare ben presto d’attualità. “Ne parlerò col ministro Speranza questa settimana – ha infatti spiegato Ricciardi –. È evidente che la strategia di convivenza con il Coronavirus, adottata finora, è inefficace. E ci condanna alla instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno“.
Lo spauracchio lockdown e come è cambiata l’Italia in un anno
C’è un ulteriore aspetto che secondo Ricciardi è attualmente necessario, ancora più rispetto al ricorso a un nuovo lockdown. “In questo momento – ha aggiunto infatti – le attività che comportino assembramenti non sono compatibili con il contrasto alla pandemia da Coronavirus in Italia. E gli impianti da sci rientrano in tali attività. Non andrebbero riaperti“.
“Non dimentichiamo – ha sottolineato Ricciardi – che la variante inglese del Coronavirus è giunta in Europa proprio ‘passando’ dagli impianti di risalita in Svizzera“. E proprio la diffusione delle diverse varianti potrebbe ora provocare provvedimenti drastici, come non se ne vedevano da mesi. A partire dal temutissimo lockdown. Lo stesso che chiuse l’intera Italia a partire dal marzo del 2020. Ma che ora arriverebbe su un Paese decisamente più stanco e sfibrato rispetto a quello di quasi un anno fa.