Fondi Lega, arresti nell’inchiesta su Lfc. Salvini: “Tranquillissimi”

Il giudice per le indagini preliminari di Milano Giulio Fanales ha disposto gli arresti domiciliari per quattro persone nell’ambito delle indagini sui fondi alla Lombardia Film Commission, fondazione che si occupa della promozione cinematografica che fa capo alla Regione Lombardia. L’ordinanza del gip, emessa dopo le indagini effettuate dal pm Stefano Civardi e del procuratore aggiunto Eugenio Fusco, riguarda tre commercialisti ritenuti vicini alla Lega, Michele Scilleri, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, e una quarta persona, Fabio Giuseppe Barbarossa.

I motivi della misura cautelare secondo l’ordinanza

I quattro arrestati sono indagati a vario titolo per peculato, turbata libertà nella scelta del contraente e sottrazione fraudolenta di pagamento delle imposte. Ad eseguire la misura cautelare è stato il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. Secondo quanto riportato dalla Procura di Milano sono in corso ulteriori operazioni. Tra l’altro, per la stessa vicenda era stato fermato nel mese di luglio Luca Sostegni, considerato braccio destro di Michele Scillieri.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, che cita direttamente l’ordinanza, il “gruppo beneficia, inoltre, degli incarichi di rilievo tuttora ricoperti da alcuni suoi componenti negli organigrammi di numerose società ed enti, fra i quali anche soggetti di diritto privato a partecipazione pubblica”. Le indagini si sono concentrate sull’acquisto di un capannone a Cormano, nell’hinterland milanese, a prezzo gonfiato – secondo i pm – da parte della Lombardia Film Commission. Il capannone era di proprietà di una società in liquidazione, la Paloschi Srl, il cui amministratore era Barbarossa. Per l’accusa, Sostegni era l’intermediario nell’operazione facilitata dai tre commercialisti, uno dei quali, Manzoni, era stato nominato al periodo dell’acquisto presidente della Lfc.

Matteo Salvini (Lega) rigetta le accuse: “Persone oneste e corrette”

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Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha preso posizione nelle ore successive all’ordinanza del gip: “Siamo tranquillissimi, da anni cercano soldi in Russia, in Svizzera, a San Marino, in Lussemburgo, Liechtenstein, ma non ci sono – ha dichiarato a Radio Anch’io, trasmissione in onda su Radio 1 Rai -. Conosco due delle tre persone, sono persone oneste, corrette e quindi dubito che abbiano chiesto o fatto qualcosa di sbagliato. Però ho piena fiducia nella magistratura.

Salvini ha poi rigettato accuse nei confronti del suo partito: Io stesso vado a processo e sarà un processo politico. La Lega, i soldi che prende, li prende per le donazioni degli italiani, non andiamo a chiedere soldi ai russi e ai film. Ma io rispetto tutti, siamo tranquilli. Conto che si risolverà in nulla. Lei si ricorda del senatore Siri, per mesi sui giornali come la persona più cattiva e truffaldina del mondo? Ne ha più sentito parlare? No, perché non ha fatto niente”.

Il leader del Carroccio ha ribadito la sua posizione a margine dell’incontro con le guide turistiche degli scavi di Pompei, aggiungendo una critica nei confronti del governo sulla questione del ritorno a scuola: “Lascio che i giudici facciano il loro lavoro e vorrei che potessero farlo anche le insegnanti e le maestre. C’è una totale incompetenza da parte del governo, a pochi giorni dalla riapertura manca tutto. Questo si che è un problema, è da aprile che riempiamo di proposte il ministero”.

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