Nuove norme di sicurezza nei locali: videosorveglianza, codice di condotta e collaborazione con le forze dell’ordine
Sabato scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un decreto del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, contenente nuove linee guida per migliorare la sicurezza nei locali pubblici. L’obiettivo principale è prevenire atti illeciti all’interno e nei pressi di bar, discoteche, alberghi, stabilimenti balneari e sale giochi.
Tra le misure introdotte, viene richiesto ai gestori di installare sistemi di videosorveglianza, garantire un’illuminazione adeguata e affiggere all’interno del locale un “codice di condotta” con le regole che i clienti devono rispettare. In cambio, i locali che aderiscono volontariamente alle linee guida possono evitare la chiusura automatica o la sospensione delle licenze in caso di disordini.
La pubblicazione del decreto ha suscitato reazioni immediate da parte delle associazioni di categoria, che hanno espresso il loro disappunto per i costi aggiuntivi e le responsabilità che gravano sugli esercenti. Giancarlo Banchieri, presidente di FIEPET Confesercenti, ha dichiarato: «Si scaricano sulle nostre spalle responsabilità che spettano allo Stato». Tuttavia, fonti del Ministero dell’Interno hanno chiarito che l’adesione alle linee guida è su base volontaria, quindi non comporta obblighi o costi aggiuntivi per chi decide di non partecipare.
Le linee guida sono state elaborate sulla base dell’articolo 21-bis di un decreto-legge del 2018, che permette la stipula di accordi locali tra le prefetture e le organizzazioni degli esercenti. Questi accordi favoriscono una maggiore cooperazione tra i locali e le forze di polizia, puntando a prevenire situazioni di rischio.
Le misure principali includono:
Un elemento centrale delle linee guida è il codice di condotta, che definisce i comportamenti vietati all’interno e nei pressi dei locali. L’“avventore modello” non deve:
Gli esercenti hanno la facoltà di rifiutare il servizio ai clienti che violano queste regole.
Secondo il Ministero dell’Interno, i locali che adottano le linee guida possono beneficiare di un miglioramento della propria reputazione, risultando più affidabili agli occhi del pubblico. Inoltre, in caso di disordini, la questura sarà obbligata a motivare in modo dettagliato l’eventuale sospensione o revoca delle licenze. Attualmente, infatti, le decisioni possono essere prese in modo discrezionale, senza accertare specifiche responsabilità da parte del gestore.
La Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) ha manifestato il suo dissenso, lamentando di non essere stata coinvolta nell’elaborazione delle linee guida. Ha inoltre sottolineato che la gestione dell’ordine pubblico deve rimanere una responsabilità esclusiva delle forze dell’ordine, criticando il trasferimento di oneri e costi aggiuntivi sugli esercenti.
Le nuove linee guida rappresentano un tentativo di bilanciare esigenze di sicurezza e tutela dell’ordine pubblico, incentivando la collaborazione tra esercenti e autorità. Tuttavia, il dibattito rimane aperto, con posizioni divergenti sulle implicazioni economiche e organizzative per i gestori di locali. Resta da vedere come questa misura sarà accolta e applicata nei prossimi mesi.
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