A poche settimane dalla tragedia di Cutro, un nuovo naufragio si è verificato a Lampedusa nella tarda serata di giovedì 9 marzo. Qui, un barchino che portava con sé 42 migranti, fra cui 5 donne e 1 minore, è naufragato in acque Sar italiane, facendo temere il peggio. Il primo soccorso è arrivato dall’equipaggio di un peschereccio tunisino, a cui si è aggiunto l’intervento dei militari della Guardia costiera, che si sono occupati di recuperare i naufraghi. Le condizioni di alcuni dei migranti sono apparse critiche, e diversi di loro sono stati portati al poliambulatorio poiché accusavano una forte ipotermia. Secondo quanto riportato dai superstiti, molti dei quali originari del Camerun, della Nigeria e della Costa d’Avorio, non ci sarebbero dispersi.
Il barcone sarebbe partito dalla Tunisia, da Sfax, lo scorso mercoledì 8 marzo. Tuttavia, dalla mezzanotte di giovedì 9 marzo stesso, si sono registrati altri 14 sbarchi, e l’hotspot di contrada Imbriacola sarebbe ora in grande difficoltà dato l’elevato numero di ospiti. L’ultimo peschereccio segnalato, tuttavia, è stato avvistato nella tarda mattinata di venerdì 10 marzo. Nello specifico, Alarm Phone, il servizio telefonico che riceve le richieste di soccorso nel Mediterraneo, ha diffuso un messaggio d’aiuto sui propri canali Twitter: “Alarm Phone è in contatto con circa 500 persone su un barcone partito dalla #Libia, ci ha chiamato dall’area Sar italiana. Abbiamo allertato le autorità competenti. Non perdete tempo: mandate subito i soccorsi!”.
Anche Mediterranea Saving Humans è intervenuta rispetto l’ultimo avvistamento, lanciando prontamente una richiesta di aiuto. Secondo il capomissione, a bordo del peschereccio ci sarebbe una “situazione di grave pericolo. Tra le 9 e le 10 di questa mattina l’aereo Eagle 1 di Frontex ha sorvolato la posizione dell’imbarcazione e lo stesso ha fatto un elicottero della Us Navy”. È quindi necessario lanciare, il prima possibile, un’operazione di soccorso. “Non c’è un minuto da perdere. Mrcc Roma ha tutte le informazioni da diverse ore. E a scanso di equivoci, questa è una situazione di distress, non è un’operazione di polizia che serve, si tratta di un peschereccio strapieno di profughi in fuga, che chiede aiuto, ci sono decine di donne e bambini e da bordo segnalano che stanno già imbarcando acqua. Chiediamo che per favore inviino le motovedette e i mezzi aerei della Guardia costiera, che aprano un evento Sar“, ha dichiarato l’Ong. La situazione sbarchi rimane molto complicata, e con l’arrivo della bella stagione il difficile deve ancora arrivare.
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