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Durante la sua informativa alla Camera sugli scontri a Roma e sull’assalto alla sede della Cgil, Luciana Lamorgese, la ministra dell’interno, ha respinto con forza l’accusa di aver portato avanti una strategia della tensione. “Ci sarebbe stata una sorta di proclama di un disegno criminoso cui non si sarebbe data un’adeguata risposta. Da qui una lettura politica che tende ad accreditare la tesi di un disegno assecondato dal comportamento delle forze dell’ordine. Devo respingere fermamente questa lettura“, ha dichiarato. Il riferimento è alle accuse sollevate da Giorgia Meloni negli scorsi giorni. “Questa ricostruzione insinua il dubbio che le forze della polizia si prestino a essere strumento di oscure finalità politiche. È un’ingiusta accusa, che getta un’ombra inaccettabile sull’operato delle forze ordine“. In seguito alle sue dichiarazioni, Lamorgese è stata interrotta e attaccata verbalmente da alcuni deputati presenti in Aula.
Scontri a Roma, Lamorgese: “Il deficit di sicurezza ha superato ogni ragionevole previsione”
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“Nell’immediatezza dei fatti ho chiesto al capo della polizia una dettagliata ricostruzione delle evidenti criticità che, occorre riconoscerlo, hanno contrassegnato la gestione dell’ordine pubblico di quelle ore. È palese che non si sia riusciti a contenere tutti i propositi criminali da cui era mossa la parte violenta dei manifestanti, specie quella istigata da elementi più politicizzati“, ha spiegato Lamorgese. “Il deficit di sicurezza determinato dalla situazione che ha superato ogni ragionevole previsione non deve più ripetersi, soprattutto in questo delicato momento. Ci attende un periodo ancora molto impegnativa in previsione del G20“.