Alessandro Impagnatiello scrive dal carcere una lettera a Giulia Tramontano: scuse personali, critiche ai media e reazioni indignate della famiglia
Alessandro Impagnatiello, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Tramontano, ha inviato una lettera scritta a mano alla redazione del programma radiofonico La Zanzara. La lettera, consegnata tramite il fratello Omar, è stata letta in diretta dal conduttore Giuseppe Cruciani, che ha specificato di non volerla commentare, mettendola a disposizione del pubblico interessato. Questo è il primo messaggio pubblico di Impagnatiello dal carcere.
Nella lettera, Impagnatiello si rivolge direttamente a Giulia Tramontano, definita “Juliet”. Scrive parole di scuse e dolore, dichiarando che ogni momento della sua esistenza è dedicato a lei. “Per quanto inutili e imbarazzanti siano, ti porgo nuovamente le mie scuse a te, alla tua meravigliosa famiglia e a tutte le persone toccate da questo inspiegabile e folle male. Mi manchi”, scrive l’ex barman. Tuttavia, le sue parole non sono state accolte come un segno di pentimento autentico, ma piuttosto come un gesto calcolato, suscitando dure reazioni.
Impagnatiello usa parte della lettera per criticare i media, accusandoli di aver trasformato una tragedia in uno spettacolo per il pubblico. “In quest’ultimo anno e mezzo è stata trasformata una situazione drammatica in un crudo teatro”, afferma, lamentandosi di come la vicenda sia stata trattata. Sostiene che i giornalisti abbiano dato più spazio a lui che alla memoria di Giulia e accusa la stampa di aver reso i suoi familiari vittime collaterali. Impagnatiello sottolinea il peso mediatico anche sul figlio di 9 anni, che porta il suo cognome, riferendosi al trauma che il bambino potrebbe subire a causa dell’etichetta di “mostro” associata al padre.
Dal carcere di San Vittore, Impagnatiello chiede di essere “l’ultimo caso mediatico”. Conclude la lettera ribadendo il suo dolore per il vuoto lasciato dalla sua azione e chiedendo ancora perdono a Giulia, esprimendo un costante senso di abisso. Tuttavia, le sue parole, lungi dall’essere considerate sincere, sono state viste come un tentativo di manipolazione o autopromozione.
La madre di Giulia Tramontano, Loredana Femiano, non ha tardato a reagire alla pubblicazione della lettera. Poco dopo la lettura in diretta, ha condiviso su Instagram una foto di un topo accompagnata dalla frase: “Sei un miserabile. No, non la pantegana. Tu”. Questo commento, seppur breve, è un riferimento diretto alle parole pronunciate da Impagnatiello durante gli interrogatori.
Il riferimento al topo richiama un episodio che risale ai primi giorni successivi alla scomparsa di Giulia Tramontano, avvenuta il 27 maggio 2023. Durante un interrogatorio, i carabinieri avevano chiesto conto di alcune buste di topicida trovate nello zaino di Impagnatiello. Lui aveva giustificato la presenza del veleno affermando che lo utilizzava contro i ratti che infestavano la zona in cui lavorava. “A Milano girano pantegane enormi”, aveva detto con sicurezza. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che quel veleno era stato acquistato con l’intento di avvelenare Giulia e il figlio che portava in grembo. Questo dettaglio ha aggiunto un ulteriore elemento di crudeltà e premeditazione al delitto.
L’omicidio di Giulia Tramontano, incinta al settimo mese del figlio Thiago, ha suscitato enorme indignazione in Italia. Le indagini hanno portato alla luce una serie di azioni premeditate e fredde da parte di Impagnatiello, che hanno evidenziato il livello di violenza e manipolazione dell’assassino. La lettera dal carcere, lungi dal riparare il danno o alleviare il dolore delle vittime, ha sollevato nuove polemiche, specialmente per il modo in cui cerca di spostare l’attenzione dai fatti al presunto abuso mediatico.
La vicenda ha acceso un dibattito sull’opportunità di dare spazio mediatico a persone condannate per crimini così gravi. Alcuni sostengono che gesti come la pubblicazione della lettera non facciano altro che amplificare il protagonismo degli assassini, a discapito delle vittime e dei loro cari. D’altro canto, altri ritengono importante rendere pubbliche le parole dei colpevoli per comprendere meglio le dinamiche psicologiche che li caratterizzano.
La lettera di Alessandro Impagnatiello non sembra aver raggiunto l’effetto sperato. Invece di suscitare empatia o perdono, ha rafforzato l’immagine di una persona priva di reale pentimento, più concentrata su se stessa che sulle conseguenze delle proprie azioni. La famiglia di Giulia, insieme al pubblico, continua a chiedere giustizia e rispetto per la memoria di una giovane donna la cui vita è stata tragicamente spezzata.
Re Felipe VI e Regina Letizia in visita di Stato in Italia: incontri con Mattarella…
Concorso PNRR 2: oltre 19.000 posti per aspiranti docenti, inclusi 4.840 nel sostegno. Scopri requisiti,…
Molti italiani hanno sfruttato il motore di ricerca per togliersi dei dubbi sul significato di…
Uno dei principali punti di forza di UroClinic è l'introduzione del robot ILY, il primo…
Il conduttore ha basato la sua comicità sullo scherno ai danni delle altre persone, ma…
Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli inquirenti, l'incidente è stato innescato da una fuoriuscita di…