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Un jet militare M346 è precipitato attorno alle 12 di ieri mattina, 16 marzo, sul monte Legnone, in provincia di Lecco, al confine quelle di Sondrio e Bergamo. Il velivolo, secondo quanto si è appreso, non appartiene all’Aeronautica militare, ma era in fase di collaudo post produzione.
Si tratta di un prototipo Aermacchi T-346A della Leonardo. Stando a quanto riferiscono i testimoni, i due piloti sono riusciti a lanciarsi dall’abitacolo prima dello schianto. Uno dei due, l’istruttore italiano Giampaolo G., è stato poi individuato, con il paracadute, su un balcone naturale di roccia; mentre l’altro è deceduto.
Jet militare, la vittima è il 49enne britannico Dave Ashley
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Come riporta il Corriere della Sera, la vittima è il britannico Dave Ashley, 49 anni. Il jet militare era partito dall’aeroporto di Venegono, nel Varesotto, per un collaudo prima di consegnarlo all’Aeronautica. Dopo l’incidente, erano almeno tre i velivoli e le squadre di terra impegnati nelle ricerche.
Sul posto sono infatti intervenuti due elicotteri del 118 da Como e Milano. Il primo è atterrato a Dervio (Lecco); il secondo ha iniziato a perlustrare la zona. Mobilitati anche i Vigili del fuoco di Lecco e di Sondrio. Il boato dello schianto è stato percepito distintamente in tutta la zona, con una densa nube nera che si è alzata dal monte Legnone, visibile a diversi chilometri di distanza.
Presso il centro sportivo di Colico, nel Lecchese, le autorità avevano infine allestito il campo base per i soccorsi ai due piloti. Sul posto, oltre ai mezzi dei soccorritori, anche il procuratore della Repubblica di Lecco, Ezio Basso, e la sindaca del paese, Monica Gilardi. Spetterà ora alla Procura chiarire la cause dell’incidente.
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Il procuratore di Lecco: “Visita sul posto ha chiarito molte cose”
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“La visita sul posto mi ha fatto capire molte cose”. Lo ha detto il procuratore Basso dopo il sopralluogo sul monte Legnone. “Le dinamiche sono ancora da accertare attraverso le indagini, ma il mio pensiero va a uno dei due piloti che ha perso la vita”, ha detto invece la sindaca Gilardi.
Tra i presenti c’era anche un testimone, che ha descritto così il momento dell’incidente: “Abbiamo sentito un boato e abbiamo pensato ad uno scoppio per uno scavo, come quello delle cave. Poi abbiamo visto tanto fumo e due paracaduti che scendevano dalla parte opposta della cima del Legnone. In quel momento abbiamo capito che si trattava di un aereo“.