“Non si può affrontare un’emergenza senza uno stretto controllo centrale. È per questo che do una valutazione positiva della decisione di prorogare lo stato di emergenza”. Lo ha riferito
Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, in un’intervista al Messaggero, sottolineando l’importanza dello strumento dello stato di emergenza che consente, in caso di necessità, di attuare rapidamente procedure amministrative e risparmiare tempo.
“C’è n’è bisogno, perché l’epidemia non è finita. L’idea mia è che dobbiamo tutti abituarci ad una nuova normalità nella quale fino a quando non ci sarà un vaccino o una cura definitiva, tutte le mattine accanto al bollettino meteo dovremo guardare il bollettino epidemiologico”, aggiunge Ippolito, esponente del comitato tecnico scientifico su SARS–CoV-2.
In merito a un’eventuale seconda ondata di casi Covid-19, il direttore scientifico dello Spallanzani commenta: “Fasciarsi la testa con la preoccupazione sulla seconda ondata non serve a nulla. Chiunque millanti certezze assolute su questa epidemia non ha le basi per farlo”.
“Bisogna sempre mantenere un alto tasso di allerta, tanto più che i numeri complessivi dei casi sono ancora significativi”, aggiunge Ippolito, rimarcando l’importanza delle misure precauzionali fondamentali per limitare la diffusione del contagio da Covid-19. “Dobbiamo essere consapevoli che gli sforzi ed i sacrifici che abbiamo fatto durante la quarantena potrebbero svanire alla svelta se allenteremo l’attenzione e le misure di sempre. Distanziamento, igiene delle mani, uso delle mascherine”, sottolinea il direttore scientifico dello Spallanzani.
L’intenzione di prorogare lo stato di emergenza per il coronavirus fino al 31 dicembre è stata annunciata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte venerdì mattina a margine del test di sollevamento delle paratoie del Mose a Venezia. “Lo stato di emergenza serve per tenere sotto controllo il virus. Non abbiamo ancora deciso tutto, ma ragionevolmente procederemo in questa direzione”, ha precisato il premier. La proroga dello stato di emergenza consentirebbe fino a fine anno di procedere seguendo iter più snelli sia per quanto riguarda il settore sanitario, sia per l’approvvigionamento dei dispositivi sanitari.
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