In questi giorni Milano è tra le città più inquinate al mondo secondo le rilevazioni dell’azienda svizzera IQair. A incidere sulla concentrazione attuale di polveri sottili è soprattutto la situazione meteo degli ultimi giorni, con ristagno d’aria e mancanza di piogge.
La classifica mette a confronto in tempo reale i dati misurati in 100 città del mondo, superiori ai 300mila abitanti, relative al Pm2.5. “Riportiamo i dati sulla qualità dell’aria provenienti da una combinazione di stazioni di monitoraggio governative e dalla nostra rete di monitoraggio in crowdsourcing AirVisual, le cui rilevazioni vengono accuratamente convalidate”, spiega l’azienda sul proprio sito. “I dati mostrati per ogni città nella classifica delle città principali sono un valore medio di tutte le stazioni di quella città che monitorano il PM2,5 come uno dei loro inquinanti. Diamo priorità ai rilevamenti delle stazioni che misurano PM2,5 poiché questo è ampiamente considerato l’inquinante più pericoloso per la salute umana”, si sottolinea.
Secondo questi dati, oggi Milano risulta terza tra le città più inquinate, dopo megalopoli come Lahore in Pakistan (13 milioni di abitanti) e Chengdu in Cina (oltre 14 milioni di abitanti). La qualità dell’aria è definita “non salutare” nella città italiana, dove oggi, 20 febbraio, si registra un punteggio di 178 secondo la scala AQI Us (Air Quality Index United States) che corrisponde a una concentrazione di PM2.5 di 108µg per metro cubo. Un dato, avverte l’azienda, che “è attualmente 21.6 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’OMS”. Numeri simili anche nei giorni scorsi: ieri l’indice AQI Us era pari a 166, domenica di 172 e sabato di 16.
Nelle due città asiatiche invece oggi l’aria risulta “molto insalubre”, dato che viene superata la soglia di 200 (223 a Lahore e 217 a Chengdu).
Tra l’altro, poiché per il quarto giorno consecutivo sono stati superati i valori consentiti di polveri PM10 nell’aria, in nove province lombarde sono scattate le misure anti-smog: Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. Le misure prevedono il divieto ad accendere fuochi all’aperto; limitazioni al traffico, che coinvolgono anche i veicoli Euro 4 diesel commerciali anche se con FAP e gli Euro 0 e 1 a GPL e metano; e per quanta riguarda il riscaldamento, il divieto ad avere temperature superiori ai 19°C nelle abitazioni e negli esercizi commerciali.
Nonostante i dati, resta ottimista l’assessore regionale all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Giorgio Maione. “Le misure sul miglioramento della qualità dell’aria in Lombardia proseguono”, dichiara . “Investiremo anche quest’anno – prosegue – 30 milioni di euro per il rinnovamento degli impianti di riscaldamento e dei veicoli circolanti. In cinque anni gli investimenti complessivi legati alla sostenibilità ambientale in Lombardia ammontano a 19 miliardi”.
“Negli ultimi 20 anni – ricorda l’assessore Maione – le misure adottate dalla Regione, gli investimenti fatti dalle imprese e i comportamenti virtuosi dei cittadini hanno portato a una riduzione del 39% delle concentrazioni di Pm10 e del 45% delle concentrazioni di No2. Questi sono i dati di sistema sui quali calibrare le politiche ambientali. Nel frattempo, in considerazione delle condizioni meteo che determinano il ristagno degli inquinanti al suolo attiviamo le misure temporanee previste dalla norma”.
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