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A margine dell’evento “La salute incontra i diritti umani“, Sara, un’infermiera ucraina presso l’ospedale San Giovanni di Roma, ha raccontato la sua storia ai nostri microfoni. “Sono in Italia da 17 anni. La mia famiglia è in Ucraina, nei pressi di Kiev, e ora non ha possibilità di uscire da quella zona. Sono rappresentante ufficiale in Italia del comitato medico per la riabilitazione dei combattenti nella città di Lutsk. Mi comunicano cosa gli occorre e la Regione Lazio e l’ospedale San Giovanni hanno aiutato molto“. Sara rappresenta il punto di contatto tra l’Italia e un ospedale in Ucraina nel quale ha lavorato per 13 anni. Chi si trova lì ha bisogno di bende, medicine, antidolorifici, lacci emostatici e altro ancora.
“Le persone che cercano di fuggire da questo orrore hanno bisogno di cibo, accoglienza e sostegno psicologico, soprattutto i bambini“, ha aggiunto Sara. “Ogni anno in Ucraina, come in altri paesi, si festeggiava la festa della donna e la donna veniva celebrata con gioia da tutta la società. Ora con la guerra molte donne non potranno ricevere fiori ma stringeranno in mano un mitra per combattere o abbracceranno i loro bambini per sfuggire dalle bombe e difendere il futuro dell’Ucraina, che è rappresentato dai nostri figli“, ha concluso.
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