In Italia un milione di positivi: dal 3 gennaio altre 4 regioni in zona gialla

In Italia oltre un milione di persone è positivo al Covid: in aumento il tasso di positività che si attesta al 13%, in aumento rispetto all’11,78% registrato ieri. Numeri mai registrati da inizio pandemia, ai quali si aggiungono quelli dell’Istituto Superiore di Sanità, che parla di un’impennata di casi soprattutto negli under 19. E scatta la zona gialla per altre 4 regioni.

Quali regioni in zona gialla dal 3 gennaio

Con la pressione ospedaliera in aumento altre 4 regioni da domani entreranno in zona gialla. Si tratta di Lombardia, Piemonte Lazio e Sicilia che raggiungeranno Calabria, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Marche, Veneto, Bolzano e Trento. ) 9 regioni, quasi mezza Italia torneranno a colorarsi di giallo.

Un passaggio che, con l’obbligo della mascherina all’aperto disposto dall’ultimo decreto, non cambierà sostanzialmente niente, ma che fa risuonare un campanello d’allarme sulla situazione negli ospedali.
Nel frattempo in Europa è stata superata la soglia simbolica dei 100 milioni di casi registrati dalla scoperta del virus nel dicembre 2019.

Zona gialla, cosa cambia

Da domani scatterà il cambio di colore in 4 nuove regioni. Il passaggio da fascia bianca a gialla è però inteso fondamentalmente come una raccomandazione a rispettare le norme per evitare la zona arancione che, invece, si tradurrebbe in divieti e restrizioni in particolare per i non vaccinati.

Nella realtà il passaggio in zona gialla cambierà ben poco: obbligo di mascherina all’aperto, come già nelle regioni bianche fino al 6 gennaio. Consentiti tutti gli spostamenti in zona gialla, sia all’interno del proprio Comune, che tra Comuni diversi e anche tra Regioni.

Non c’è coprifuoco, né autocertificazione, la circolazione è libera a tutte le ore. In zona gialla tutti i negozi sono aperti e anche nei centri commerciali non ci sono limitazioni legate agli orari o ai giorni della settimana. Aperti anche ristoranti e bar, stessa cosa per ciò che riguarda le sale al chiuso. Restano sempre consentiti il servizio di asporto e la consegna a domicilio. Valgono in generale le regole sul certificato verde e su quello rafforzato.

Come cambia la quarantena dal 1 gennaio

Dal primo gennaio niente quarantena, ma solo autosorveglianza per i soggetti asintomatici che abbiano ricevuto la dose booster, o abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 4 mesi precedenti, o siano guariti dal Covid nei 4 mesi precedenti, che vengano a contatto con una persona positiva. Si avrà però l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 per almeno dieci giorni. Il periodo di autosorveglianza termina al quinto giorno. Chi è vaccinato da oltre 4 mesi, se asintomatico dovrà fare una quarantena di 5 giorni. Nessuna modifica per chi non è vaccinato: la quarantena resta a 10 giorni.

In arrivo nuove restrizioni anti covid

Con il 2022 arriva l’ennesimo aggiornamento delle misure anti-Covid, per far fronte alla quarta ondata del virus e al dilagare di Omicron. Ecco una panoramica sulle novità previste alla luce degli ultimi provvedimenti e di quelli che saranno presto varati.

Super green pass per i lavoratori

Potrebbe approdare in Cdm il 5 gennaio il decreto che prevede l’obbligo del Super Green pass a tutti i lavoratori. La decisione arriva dopo l’obbligo vaccinale già previsto per sanitari, forze dell’ordine e insegnanti. Non tutti i partiti, in particolare lega e M5s sono a favore delle nuove restrizioni, motivo per cui si potrebbe arrivare a una mediazione. L’obbligo del certificato verde rafforzato potrebbe riguardare inizialmente solo i dipendenti pubblici che fanno lavoro di front office, per poi abbracciare gradualmente altre categorie. I dubbi verranno sciolti il 5 gennaio, ma i provvedimenti entreranno in vigore non prima di febbraio.

Esteso il Super Green Pass

Dal 10 gennaio, il certificato verde rafforzato sarà obbligatorio ovunque, tranne che nei negozi e per i servizi essenziali. Parte dunque la stretta sui non vaccinati, decisa con l’ultimo decreto: sarà obbligatorio il Super Green pass per salire su treni, bus, metro e tutti gli altri mezzi di trasporto, mangiare nei locali all’aperto (oltre che in quelli al chiuso, come già previsto), per entrare in alberghi, andare a fiere, impianti sci e tanti altri luoghi di socialità e svago. Dal primo febbraio si accorcerà la durata del certificato che durerà 6 mesi dall’ultima dose di vaccino.

Ridotti i prezzi delle FFP2

Con l’obbligo della mascherina FFP2 in alcuni contesti, quali cinema, teatri e trasporto pubblico ma anche chi ha avuto contatti con un positivo, si pensa a una riduzione del prezzo.

Il commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, d’intesa con il ministro della Salute, siglerà nel mese di gennaio un protocollo con farmacie e rivenditori autorizzati per calmierare il prezzo delle mascherine Ffp2 fino al 31 marzo (come già accade per le mascherine chirurgiche, che hanno un prezzo fissato a 50 centesimi). Il governo monitorerà l’andamento dei prezzi, che potrebbero aggirarsi tra i 50 centesimi e un euro.

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