In Italia i reati sui minori sono aumentati del 34% in 10 anni

I dati sul maltrattamento minorile sono aumentati in modo preoccupante negli ultimi dieci anni, ecco il lato oscuro che non conoscete

Il dossier Indifesa di Terres de Hommes, ha mostrato un volto raccapricciante della realtà contemporanea, fornendo un report basato sui dati forniti dalla Centrale di Polizia Criminale relativi al maltrattamento sui minori nel mondo.

Stando a quanto riportato, in Italia i maltrattamenti sui minori sono aumentati del 6% rispetto al 2022 e del 34% rispetto al 2013 e addirittura dell’89% rispetto al 2006.

Un andamento preoccupante che fa riflettere sui pericoli che i bambini di oggi sono costretti ad affrontare.  A rendere ancora più amara questa rivelazione è il fatto che la maggior parte delle violenze vengano subite tra le mura domestiche: i casi segnalati nel 2023 sono stati 69532, ovvero una media di 19 al giorno, e 2843 casi di violenza sono maltrattamenti avvenuti in famiglia. 

Le bambine sono le vittime principali

I dati hanno messo in luce un’altra questione importante: a subire la maggior parte delle violenze, specialmente quelle sessuali, sarebbero le bambine.

Questo non solo in alcune culture lontane dalla nostra con azioni come la mutilazione dei genitali femminili (4 milioni di bambine ne sono state vittima) o come lato oscuro della guerra — in Ucraina e in Medio Oriente lo stupro viene ancora utilizzato come strumento di annientamento della persona — ma purtroppo anche in occidente. Lo stesso vale per l’Italia dove il 61% delle vittime sono bambine e ragazze e il 79% di reati per abusi sessuali sui minorenni ha come vittima un minore di sesso femminile.

Inoltre, la detenzione di materiale pornografico e la corruzione di minorenne riguarda per il 78% vittime femmine e lo stesso vale per la prostituzione minorile.

Ulteriori dati allarmanti rispetto alla violenza sui minori

Per quanto riguarda l’omicidio volontario, le vittime sono per lo più maschi con un 67%, e lo stesso vale per l’abbandono di minori o per l’abuso di mezzi di disciplina. 

Bambini e bambine sono allo stesso livello per quanto riguarda la violazione degli obblighi familiari. 

Ma questo aumento esponenziale fa emergere automaticamente una domanda, ovvero: sono aumentate le denunce rispetto al passato? Sembrerebbe che le campagne di informazione portate avanti a livello sociale stiano dando il risultato sperato nel tutelare i minori e fare in modo che ricevano aiuto, anche se purtroppo ancora oggi sono molte le vittime che continuano a subire in silenzio e di loro non abbiamo numeri.

bambino spaventato
Le violenze sui minori sono aumentate a dismisura negli ultimi 10 anni in Italia – Unsplash – newsby.it

Ecco le parole del vice questore Eugenia Sepe: 

“I dati dimostrano un incremento delle denunce da parte delle vittime. Significa che le azioni delle Forze di Polizia con le campagne di informazione tese a scardinare gli ostacoli di carattere socioculturale, che alimentano ancora le violenze e gli abusi sui minori, stanno producendo risultati e fiducia delle vittime. Un risultato, tuttavia, che non distoglie il nostro sguardo dal “numero oscuro” di casi non denunciati e dai delitti che si consumano nel “mondo virtuale” dove i minori sono sempre più esposti ed indifesi.”

Pensate a quanto è complesso emotivamente per un adulto che ha subito violenza denunciare o chiedere aiuto, e provate a proiettare lo stesso peso su un bambino che si trova costretto a subire violenza: il senso di colpa, la vergogna, il bene che prova per la figura genitoriale che ha commesso la violenza, lo spingono al silenzio e addirittura potenzialmente a considerare normale questo tipo di comportamento.

Il problema della pedopornografia

La realtà virtuale non ha fatto altro che aggravare la circolazione di materiale pedopornografico: Internet Watch Foundation rivela che la produzione della pedopornografia è una piaga specialmente dell’Occidente: il 64% delle immagini rilevate arriverebbe da server europei, il 17% dal Nord America e il 14% dall’Asia. 

Siamo abituati a pensare che certe pratiche non facciano parte di una “cultura civilizzata” come la nostra, che siano da relegare e confinare geograficamente in alcuni luoghi o culture, ci piace pensare di essere immuni a questo tipo di violenza ma questi dati sono uno schiaffo in faccia che dimostra che non è così, che anche l’Occidente, per quanto “civilizzato” possiede questo lato oscuro, persino l’Italia in cui fanno sempre molta risonanza i casi di cronaca più cruenti che riguardano vittime minori ma poi si lascia cadere il discorso, si mostra l’episodio ma si fa ancora troppo poco per aumentare la consapevolezza sul problema, si fa ancora troppo poco per tutelare chi purtroppo non ha la possibilità di tutelarsi da solo. 

Numeri come questi devono fare paura e rimanere impressi, devono fare in modo che gli adulti diventino più sensibili ai campanelli d’allarme, che le scuole siano più brave ad ascoltare i silenzi dei bambini, che i servizi sociali possano intervenire in modo più tempestivo. 

La speranza è che nei prossimi anni questo aumento esponenziale si fermi ma anche che sempre più bambini e bambine riescano ad essere aiutati e i loro aguzzini puniti. 

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