Riccardo Tomatis, sindaco di Albenga, in provincia di Savona, ha deciso di posticipare l’inizio dell’anno scolastico al 24 settembre. “Tanti sono gli aspetti che devono essere messi a punto per dare più sicurezza ai nostri ragazzi. Mancano i tempi – dice Tomatis – per igienizzante i locali e disporre i nuovi banchi che al momento non sono ancora arrivati. Ciò mette in difficoltà dirigenti scolastici e per pochi giorni di scuola non si può mettere a repentaglio salute ragazzi. Rinunciando a soli quattro giorni si può fare in maniera più sicura.”
Mancano pochi giorni all’apertura delle scuole in Liguria, prevista per lunedì 14 settembre. I fronti aperti per la ripartenza sono ancora tre: l’organico dei professori, le aule dove fare lezione e i banchi per i ragazzi, che sono 51 mila circa in tutta la regione.
Ma la scuola italiana deve fare i conti con i numeri, mancanti, di insegnanti e personale.
Circa 1000 sono i posti in deroga sul sostegno che l’Ufficio Scolastico Regionale dovrebbe assegnare alle scuole. A questi numeri si aggiungono quelli per l’emergenza Covid: i 40 milioni di euro circa assegnati dal ministero alle scuole liguri per potenziare l’organico si dovrebbero tradurre in circa 550 posti da assegnare al personale Ata e la parte restante, circa 1300, al personale docente.
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“Il rischio zero non esiste“. Così la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, al Senato: “Far ripartire l’attività delle scuole in sicurezza non può essere terreno di scontro, è uno dei pilastri del sistema democratico, e abbiamo tutti il dovere di preservarla per il bene del Paese.”
Nei Protocolli di sicurezza “Massima priorità si assicura alle esigenze delle alunne e degli alunni più piccoli, quelli dell’infanzia e della primaria, che hanno sofferto il periodo della chiusura delle aule.”
“Per la ripartenza di settembre abbiamo stanziato oltre 2,9 miliardi. Una cifra non banale. Nessun altro Paese europeo ha messo tante risorse sul capitolo ripartenza. L’Italia deve essere protagonista nel panorama dell’Istruzione globale.”
“Un dibattito surreale sui banchi. Cifre date a caso, anche rispetto ai costi. Credo che ogni singolo euro speso per la scuola non sia perduto ma costituisca un investimento per il futuro dell’Italia”, continua la Ministra. “Gli istituti hanno chiesto 2,4 milioni di banchi. Oltre 750 mila sono per la scuola primaria, banchi di tipo tradizionale più adatti per i piccoli. Mentre 1,7 milioni sono stati i banchi richiesti per le secondarie, di cui oltre uno su quattro di tipo innovativo.”
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