Il Green Pass continua a rappresentare un nodo per il Governo e non solo, con cittadinanza e mondo politico spaccati sull’obbligo di esibirlo dimostrando la propria copertura vaccinale (o, in alternativa, la negatività a un tampone). Anche per questo motivo ha preso piede la piaga della contraffazione, di fronte alla quale l’esecutivo Draghi ha già messo a punto dei provvedimenti.
Perché serve la app contro i certificati contraffatti
Uno di essi è una nuova app, che permette di identificare i Green Pass fasulli. Completamente gratuita, si chiama “Verifica c19” e funziona attraverso la scansione del Qr Code del certificato verde. A confermare il suo lancio è la stessa Presidenza del Consiglio tramite un post via Twitter.
Certificazione verde: come riconoscere facilmente quella autentica #GreenPass pic.twitter.com/l52izWfX8G
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) July 26, 2021
La necessità di verificare l’autenticità dei Green Pass non è nuova. Ad accelerarla è stata un’inchiesta condotta nelle scorse settimane dal Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza. Sono infatti emersi alcuni canali di vendita di certificati fasulli, con tanto di pagamenti criptati. La distribuzione avveniva tramite una decina di canali Telegram, che nel frattempo sono stati chiusi e sequestrati.
Green Pass: tutto ciò che bisogna sapere
Il Green Pass sarà obbligatorio dal 6 agosto, e permetterà di accedere a svariate attività e luoghi pubblici. Tra essi figurano ristoranti al chiuso, spettacoli all’aperto, centri termali, piscine, palestre, fiere, congressi e concorsi, bar (ma non per consumare al bancone), anche se al chiuso.
Ricordiamo che il Green Pass è disponibile anche in formato digitale su diverse app governative e della Pubblica Amministrazione (a partire da quella app Io da tantissimi cittadini utilizzata per il Cashback di Stato). Il certificato è a disposizione di tutti coloro che hanno effettuato la vaccinazione (è rilasciato a partire da 15 giorni dopo la prima dose e per i 9 mesi successivi). Inoltre è disponibile nelle 48 ore successive a un tampone negativo e nei sei mesi successivi alla guarigione dal Covid.