Green pass: ecco chi ne ha diritto
e come lo si può ottenere

Oggi, lunedì 26 aprile, è non solo il primo giorno delle nuove riaperture, ma è anche il debutto del green pass. Una certificazione che serve a spostarsi per turismo o per fare visite ad altre persone da e per regioni rosse e arancioni. Quindi, sicuramente per quanto riguarda la settimana dal 26 aprile al 2 maggio, servirà il green pass sia per entrare che per uscire da Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Valle d’Aosta (zone arancioni) e Sardegna (zona rossa).

Tutti i casi in cui serve il green pass

Non serve il green pass ma basta un’autocertificazione se ci si sposta da e per regioni arancioni o rosse per motivi di lavoro, di salute o per stato di necessità. È inoltre sempre possibile raggiungere il proprio luogo di residenza con autocertificazione. A prescindere dal colore della zona in cui si trova. Per spostarsi da una regione in zona gialla ad un’altra del medesimo colore non è necessario disporre ed esibire nessun pass o autocertificazione. Ci si può dunque muovere liberamente, fermi restando i divieti legati alla quarantena obbligatoria e fiduciaria che impediscono di spostarsi dalla propria abitazione. Lo stesso principio vale per le future zone bianche e gli spostamenti tra zona gialle e bianca e viceversa.

Chi può avere il certificato verde? Lo può ottenere chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto). Inoltre lo può richiedere chi si è ammalato di Covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione), chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test). Il green pass è necessario anche per i minori. Sono esentati i bambini di età inferiore ai due anni.

Come lo si ottiene

La certificazione viene rilasciata già alla somministrazione della prima dose di vaccino. Sarà in formato cartaceo o digitale e sarà compilato dalla struttura presso la quale è stato effettuato il vaccino. Nel documento, che confluirà poi nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato, oltre ai dati anagrafici sarà riportato anche il numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste. Per le persone guarite, il certificato sarà rilasciato dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero del paziente o, per i non ricoverati, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.

Se il ciclo di vaccinazione è stato completato prima dell’entrata in vigore del decreto, è possibile richiedere il documento alla struttura sanitaria dove si è eseguita la somministrazione. Oppure alla Regione o alla Provincia di competenza. In caso di guarigione dall’infezione, il pass viene rilasciato dalla clinica presso cui si è stati ricoverati. Oppure, in assenza di ricovero, è possibile richiederlo presso il proprio medico di famiglia o pediatra di libera scelta. il Certificato Verde ottenuto dietro risultato negativo del tampone viene rilasciato dalla struttura che ha eseguito il test. In questo caso sono autorizzati a fornire il documento le strutture sanitarie pubbliche, private e accreditate. Ma anche le farmacie dove è possibile eseguire il tampone. Oltre ai medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta.

Carcere per chi falsifica il green pass

Rischia il carcere chi falsifica il green pass. Il comma 2 dell’articolo 13 prevede infatti che per tutti i reati di falso che hanno ad oggetto la certificazione verde Covid-19, le pene previste dagli articoli 476, 477, 479, 480, 481, 482, 489 del codice penale, anche se relativi ai documenti informatici di cui all’articolo 491 bis, sono aumentate di un terzo.

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